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EVEREST, LA SALITA DELL'ALPINISTA MORO FERMATA DAL TRAFFICO


Il traffico. Sì, è stato il traffico a fermare Simone Moro. Dite che capita a tutti, anche agli uomini d’avventura come il bergamasco? Certo, ma appunto sull’autostrada Bergamo-Milano. Il problema è che Moro si trova in Nepal e s’è dovuto arrendere al traffico mentre è sull’Everest. A Campo 3! Per capire, guardate le fotografie che ci ha mandato. La coda è incredibile. Tutti attaccati alle corde fisse piazzate dagli sherpa e quasi tutti con la maschera e le bombole già da Campo 2. Vi proponiamo anche una fotografia di due giorni fa, scattata da un altro alpinista famoso, Ralf Dujmovits (la vedete qui accanto, n.d.r.), marito di Gerlinde Kaltenbrunner, prima donna a salire i 14 Ottomila senza ossigeno. Era a Colle Sud, prima di rinunciare anche lui. Dall’alto ha fatto questo scatto: noi abbiamo contato almeno 160 puntini in fila, come le formiche quando scoprono un importante bottino. Moro oggi ha contato 210 persone in coda, pronte per tentare la vetta domani. Altre 100 seguiranno. E quelle della fotografia che avete visto sono ormai oltre gli 8000 metri, fra Colle Sud e la vetta. In quelle condizioni si è per forza lentissimi. Per chi, come Moro, non usa l’ossigeno, rimanere fermi a lungo significa congelamenti. Per questo l’italiano ha dovuto rinunciare. E soprattutto teme che si stia andando verso una nuova tragedia, visto quanta di quella gente non sa neanche fare le manovre tecniche più elementari e l’assurda voglia di andare a ogni costo in cima che anima tutti (hanno pagato caro alle agenzie specializzate il “biglietto” per l’Everest). Là i morti nei giorni scorsi sono già stati 10.
(LA GAZZETTA DELLO SPORT)