ATEGODITODEVAGHE

BRAVI MONA


Il modo di fare era quello di un vip, con tanto di fidanzata bellissima, probabilmente una modella, un accompagnatore che si presentava come il suo procuratore e un omone, che pareva una guardia del corpo. «Sono Cicinho», ha detto con semplicità. «Il calciatore della Roma». Al che, più di qualcuno dei commessi maschi appassionati di calcio si è fatto sotto per salutarlo e chiedergli di Totti e di De Rossi. Pur non essendo un top player, come si chiamano oggi i campioni, il laterale brasiliano della Roma era comunque un calciatore di una certa fama anche oltre i confini della passione sportiva.  In realtà, quello che si è presentato nell´aprile scorso in un paio di negozi del centro commerciale Le Piramidi era un truffatore, che con il calciatore carioca non ha nulla a che fare. Il vero Cicinho, fra l´altro, un mese e mezzo fa ha lasciato l´Italia, abbandonando la Capitale per andare a giocare in patria per i colori dello Sport Recife. Perchè un malvivente? In base a quanto è stato ricostruito, il finto giocatore avrebbe approfittato della fama del vero Cicinho per mettere a segno due stangate. Fra l´altro, pare che la tecnica di fingersi una persona nota - ma non troppo - sia una tecnica in voga per truffare i commercianti. Quel giorno la gang aveva pianificato la beffa a puntino, come poi è emerso. Dopo i saluti e i commenti sul campionato, sullo scudetto e sulla Roma, ai quali il finto calciatore non si era sottratto, il presunto Cicinho, raccontando che era a Vicenza di passaggio dopo essersi fermato a discutere una proposta di trasferimento con i dirigenti dell´Udinese, si è dedicato allo shopping. In un negozio ha comprato abbigliamento per sè e per la fidanzata, per un valore di 1.600 euro, scegliendo capi sportivi e costosi. Al momento di pagare, ha staccato un assegno di una banca di Roma. I cassieri hanno successivamente scoperto che il titolo faceva riferimento ad un conto corrente chiuso da tempo e intestato ad un cittadino brasiliano che non vive più in Italia. Nel secondo negozio, invece, ha acquistato materiale informatico e tecnologico, per una spesa complessiva di 2.400 euro. Ha chiesto di poter attivare un finanziamento, versando 100 euro di acconto e compilando la documentazione necessaria per poter versare il resto a rate. Il “procuratore” aveva portato con sè delle scartoffie, che si sono rivelate poi del tutto contraffatte, che facevano riferimento ad un contratto di lavoro con la società Roma calcio, con stipendi favolosi. È stato facile con quelle carte indurre in errore il cassiere e fargli attivare la pratica, anche se in realtà non erano stati compiuti tutti i controlli di rito. Ma come dire di no ad un giocatore di serie A? Inutile dire che nessuno ha mai pagato le rate restanti, e i truffatori sono scappati con vestiti e materiale tecnologico dopo aver salutato cordialmente. Le due truffe sono state poi scoperte: la prima l´indomani, la seconda alcuni giorni più tardi, ed hanno portato le società vittime a sporgere denuncia in procura. Chi scoprirà mai, però, la vera identità del falso brasiliano Cicinho?(IL GIORNALE DI VICENZA)