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SUICIDIO OLIMPICO


Morire a causa di una sconfitta sportiva. Un'ipotesi incredibile, ma che sembra esser diventata tragica realtà nel caso di Sergei Ovcinnikov, suicida all'età di 43 anni. Il commissario tecnico della nazionale russa femminile di pallavolo non avrebbe retto alla tremenda delusione vissuta alle Olimpiadi di Londra per la prematura eliminazione ai quarti di finale della sua squadra, data tra le favorite ad una medaglia e sconfitta dal Brasile dopo aver sciupato ben sei match point.Una fine tremenda quella che avrebbe sconvolto il destino di Ovcinnikov trovato impiccato nella sua stanza d'albergo a Porec (Parenzo in italiano), in Istria, dove si trovava per un periodo di allenamento con la sua squadra di club che allenava attualmente, la Dinamo Mosca. (la stampa)