ATEGODITODEVAGHE

SUPERCAMPIONATO SOVIETICO?


Nel 2018 ospiterà i mondiali, i petrolrubli hanno attirato campionissimi come Eto'o o Hulk e le sue squadre si fanno onore in Europa, vedi lo Zenit del nostro Spalletti. Eppure al calcio russo qualcosa manca. Sì, quello sovietico. L'Urss-nostalgia formato pallonaro inizia infatti a farsi largo a Mosca e dintorni. Perché ci si rende conto che il supercampionato con tutte le squadre migliori delle 15 repubbliche della fu Unione Sovietica era un'altra cosa. Nessuna robusta iniezione di denaro e nessun esotico giocatore, dicono nella Russia del 2012, può rivaleggiare con le epiche sfide tra Dinamo Kiev e Dinamo Tbilisi, Spartak Mosca e Ararat Erevan dellaVysšaja Liga (la prima divisione d'era sovietica), vinta per l'ultima volta dal CSKA Mosca nel 1991. Come del resto la nazionale all'insegna della falce e martello, quella dei Protassov e dei Mikhailicenko, dei Dassaev e dei Belanov, capace di arrivare in finale all'Euro 1988, è stata l'ultima a risultare in qualche modo competitiva. Favorevoli al supercampionato postsovietico sono dunque il presidente della federcalcio russa, Sergei Pryadkin, ma anche il colosso della Gazprom (proprietaria dello Zenit) e i dirigenti dell'Anzhi di Eto'o. Ultimo conquistato alla causa è il potentissimo Sergei Ivanov, capo dell'amministrazione presidenziale del Cremlino, assai vicino a Putin e Medvedev: «Un campionato - ha dettato all'Interfax- dove le migliori squadre di quattro o cinque paesi della CSI (ovvero l'erede dell'Urss, ancora formalmente esistente) si disputassero il titolo sarebbe più spettacolare e pià interessante» E non lo vogliono solo i russi: «Io so che gli ucraini vogliono partecipare a un campionato più competitivo» rivela Ivanov. L'appello ha già trovato il favore della federazione armena, che si è detta entusiasta di tornare a giocare con le antiche repubbliche sorelle. E l'Urss rinasce sui campi di calcio.(CORRIERE)