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COPA SUDAMERICANA SHOCK


Choc e sgomento. La finale di Copa Sudamericana tra Tigre e San Paolo finisce nel peggiore dei modi: gli argentini che non si presentano nel secondo tempo denunciando un’aggressione negli spogliatoi durante l’intervallo. La tensione era scoppiata a fine primo tempo, quando si era accesa una rissa tra le due squadre. «C’è stata un’imboscata: trenta uomini della sicurezza ci hanno aggredito, uno ha puntato la pistola contro Albil (il portiere della squadra, ndr). Poi è arrivata la polizia e ha continuato a picchiarci», ha spiegato Rubén Pasquini, responsabile della sicurezza del Tigre che mostrava un colpo in testa. «Non è partito un proiettile per miracolo, quello che è successo è pura follia», ha raccontato Jorge Borelli dello staff tecnico.   Di qui la decisione di non tornare in campo. Il San Paolo ha dunque festeggiato dopo il 2-0 del primo tempo (gol di Lucas e Osvaldo): gli arbitri hanno giudicato l’abbandono del Tigre dopo una lunga attesa. Dopo il triplice fischio sugli spalti del Morumbì, davanti a 65mila spettatori, è partita la festa paulista. Una delle più tristi del calcio sudamericano. (la stampa)