ATEGODITODEVAGHE

TUTTI CONTRO MCCLEAN


James McClean è l’esterno sinistro del Wigan: è nato a Derry(Nord Irlanda), è cattolico e – quando ha dovuto scegliere una nazionale – hapreferito essere naturalizzato  pergiocare nell’Eire. Già queste informazioni tratte dal suo curriculum cipermettono di intuire il motivo del gesto di venerdì sera. Durante il derby delLancashire tra Bolton e Wigan, lui era l’unico a non avere il poppy cucitosulla maglia. Quel simbolo che, ogni anno nella seconda settimana di novembre,viene esposto su tutte le maglie per il Remembrance Sunday, ossia il giorno incui si ricordano le vittime britanniche delle guerre mondiali e dellesuccessive. Su tutte le maglie, tranne una: quella di McClean. L’irlandese eraconsapevole di attirarsi le antipatie del pubblico, ma si è sentito in doveredi scrivere al presidente Dave Whelan una lettera per spiegare il motivo delsuo gesto, qualche giorno prima della partita: “Caro Presidente, ho un profondoe totale rispetto per coloro che combatterono e morirono in entrambe le Guerremondiali.  […] Ma il poppy rappresentaanche altre vittime e per i nordirlandesi – in particolare quelli di Derry,come me – è il simbolo del massacro del Bloody Sunday del 1972 (giorno in cuil’esercito britannico sparò sulla folla che manifestava per il rispetto deidiritti civili, colpendo 26 persone e causando 14 morti). Se indossassi ilpoppy, la mia gente la considererebbe una mancanza di rispetto per gliinnocenti che persero la vita durante il conflitto nordirlandese e, inparticolare, nel Bloody Sunday. […] Voglio che sia chiaro che non sono un anti-britannico e che sono unpacifista, contrario a tutte le guerre.[…] Ma sono molto fiero delle mieorigini e non posso fare qualcosa che ritengo profondamente sbagliato”. Puntualmente,McClean è stato fischiato sonoramente ogni volta che ha toccato palla nei 35’giocati durante il derby. Nel 2012, quando era al Sunderland, l’irlandese fecelo stesso gesto e ricevette alcune lettere con minacce di morte. Adimostrazione che i secoli di conflitti tra Inghilterra i Irlanda hannolasciato profonde cicatrici, che il “cessate il fuoco” del 94 non ha dissolto.Approfittando delle attuali celebrazioni per i 25 anni dalla caduta del muro diBerlino, non dimentichiamo che a Derry e nella capitale nordirlandese Belfastci sono circa 40km di pareti che separano i quartieri cattolici da quelliprotestanti. E, al momento, nessuno pensa di abbatterli.(foxsports.it)