«Sono stata in coma un mese, ho subito la frattura dell'osso occipitale. Non sento più né odori, né sapori. A distanza di tre anni ho ancora quattro emorragie cerebrali e violente emicranie. Non mi sono mai pianta addosso ora però mi dicono che non valgo nulla: e non ci sto». Investita da uno scooter nel 2012 in corso Vittorio Emanuele II, oggi Alda D'Eusanio si trova a dover combattere un'altra battaglia. Contro le “chiacchiere”. «L'assicurazione che mi dovrebbe risarcire il danno biologico - spiega - si è offerta di liquidarmi con una cifra che non coprirebbe neppure parte delle terapie, sostenendo che io professionalmente sia finita tà perché nessuno mi avrebbe offerto lavoro. Non è vero. Avevo firmato un contratto come ospite per “Verdetto finale”, dopo 4 delle 30 puntate ho dovuto rinunciare per colpa delle emicranie. Poi mi hanno offerto la conduzione della stessa trasmissione, e quest'anno la prima serata con “Miracoli”, cui mi ha addolorato dover dire no».
IL DRAMMA DI ALDA
«Sono stata in coma un mese, ho subito la frattura dell'osso occipitale. Non sento più né odori, né sapori. A distanza di tre anni ho ancora quattro emorragie cerebrali e violente emicranie. Non mi sono mai pianta addosso ora però mi dicono che non valgo nulla: e non ci sto». Investita da uno scooter nel 2012 in corso Vittorio Emanuele II, oggi Alda D'Eusanio si trova a dover combattere un'altra battaglia. Contro le “chiacchiere”. «L'assicurazione che mi dovrebbe risarcire il danno biologico - spiega - si è offerta di liquidarmi con una cifra che non coprirebbe neppure parte delle terapie, sostenendo che io professionalmente sia finita tà perché nessuno mi avrebbe offerto lavoro. Non è vero. Avevo firmato un contratto come ospite per “Verdetto finale”, dopo 4 delle 30 puntate ho dovuto rinunciare per colpa delle emicranie. Poi mi hanno offerto la conduzione della stessa trasmissione, e quest'anno la prima serata con “Miracoli”, cui mi ha addolorato dover dire no».