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Sempre più dubbi in merito agli speed-check, la cui regolarità sembra non esserci mai stata sebbene questi continuino a sorgere come funghi. Ora è anche lo stesso Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a sollevare dubbi sugli stessi. Tramite una circolare il Ministero ha infatti comunicato che «i manufatti in oggetto (i dissuasori di velocità speed-check o Velo Ok appunto) non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal Nuovo Codice della Strada e dunque per essi non risulta connessa alcuna approvazione. L'esistenza di tali dispositivi pare quindi avere la principale funzione di fungere da deterrente, ed i rappresentanti della società produttrice, la Sibestar, non sanno a conti fatti come definire, da un punto di vista legislativo, gli stessi, in quanto né definiti come cartellonistica né tanto meno come impianti, ma esclusivamente come involucri. Intanto questi continuano ad essere presenti sulle strade italiane anche laddove non potrebbero e chi dovrebbe avere il potere di agire sembra non sapere o fingere di non sapere, lasciando al caso la presenza di dispositivi in merito a cui lo stesso legislatore ha sollevato dubbi sancendone di fatto l'illegittimità.
(AUTOMOTO.IT)
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