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È iniziato il 6 novembre il processo contro Giuseppe Aleci e Gaspare Richichi, rispettivamente Presidente e Direttore editoriale della Imart Edizioni. I due editori sono accusati di tentata estorsione ai danni di varie personalità di spicco. Tra queste, solo l’attore Matteo Branciamore ha deciso di costituirsi parte civile e di chiedere quindi il risarcimento per i danni subiti. La Imart aveva infatti intenzione di pubblicare il libro autobiografico della pornostar Lea Di Leo, nome d’arte di Sonia Faccio, che nel testo ha rivelato i nomi di molti suoi amanti, scendendo spesso in piccanti e dettagliati particolari. I due editori, all’insaputa della pornostar, hanno poi contattato tutti gli uomini citati dalla Di Leo chiedendo cifre comprese tra i 10 e i 40mila euro per eliminare i loro nomi dal libro. Secondo ‘La Repubblica di Palermo’, tra le vittime dell’estorsione – oltre a Branciamore – compaiono anche Roberto Farnesi, i cantanti Gianluca Grignani e Fabri Fibra e alcuni calciatori, tra cui Simone Inzaghi, Marco Borriello, Luca Toni e Vincenzo Iaquinta. Nella lista dei ricattati non mancano poi giornalisti, politici e persino un vescovo. La prossima udienza del processo è fissata per l’11 dicembre, e in quell’occasione ci sarà modo di ascoltare la versione dell’autrice del libro, citata come teste dal pm Dino Petralia.
(FUNWEEK)
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