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Racconti della Guardia della Morte

Post n°32 pubblicato il 30 Luglio 2010 da atfwh
 

 

ZHANTRAX

 

Il Capitano Zhantrax osservava il campo di battaglia dall’alto della sua postazione.

La palude di Zhorax era il luogo ideale per cominciare la semina di piaghe e virus su questo mondo, isole di terra umida e molliccia era alternata da pozze di liquami virulenti e viscidi.

Che folle il generale nemico che osa ostacolare l’avanzata di Nurgle nel suo territorio naturale.

La guarda imperiale stava arretrando, lentamente ma arretrava.

Nulla potevano contro il magnifico dono del Padre della Putrefazione. I corpi dei figli di Nurgle erano rigonfi e putrescenti, tanto da non permettere ai colpi dei nemici di ferirli.

Sul campo i fetidi marine del caos, seminavano morte e distruzione con scariche di fucili requiem corrotti e fendenti dei loro sporchi e unti pugnali.

Le squadre di Nurgle erano sempre seguite da stormi di moscerini e mosche che li aiutavano a trasportare i germi del contagio da nemico a nemico.

Molto spesso si vedevano nubi di insetti attraverso le quali partivano raffiche letali e i soldati della guardia Imperiale non sapevano dove mirare.

Ben presto i soldati del Falso Imperatore si erano ammassati su una lingua di terra con qualche roccia e li si erano arroccati in posizione difensiva.

Zhantrax iniziò la sua discesa verso la battaglia. Aveva ricevuto molti doni da Padre Nurgle, uno fra tutti le sue gambe, ormai un ricordo lontano di quello che erano, erano gonfie e infette da pustole, ma più muscolose e più veloci.

In un attimo fu sul fianco del nemico senza che i soldati dell’Imperium potessero vederlo, la nebbia e gli sciami di mosche avevano coperto la sua avanzata.

Attese.

Attendeva, studiava il nemico, perché erano lì, perché?

Lui era un veterano e grazie alle sue infezioni stava vivendo sicuramente più a lungo di qualsiasi marine umano.

Le sue incrostazioni e placche di viscidume lo avevano protetto da innumerevoli colpi di arma da fuco di svariato genere e dai fendenti delle creature più forti e letali.

Aveva visto altre volte  i soldatini umani avere un comportamento simile, attendono rinforzi.

- Bene -  pensò Zhantrax tra se e se.

I soldati in armatura potenziata fermarono l’attacco.

Il Colonnello della Guardia Imperiale, si fece passare il binocolo per cercare traccia dei puzzolenti figli di Nurgle.

La nebbia tagliava la sua vista.

Niente.

Poi la nebbia salì quanto basta a far apparire nel fango le carcasse verde marcio dei traditori.

Scoppiò l’euforia.

Arrivarono i rinforzi.

Una quarantina di soldati paracadutisti, arrivati tardi per problemi di trasmissione dei dati vocazionali.

Come si dice? I rinforzi arrivano sempre quando il grosso è fatto.

Vennero accolti con euforia.

Le truppe imperiali iniziarono a contare i morti e feriti e il colonnello imperiale organizzò un paio di squadre di ricognizione.

Due squadre da dieci soldati veterani di mille battaglie mossero i loro passi nel fango, dotati di scambiatori osmotici, verso le carcasse nella nebbia in parte diradata.

Sparirono nella nebbia lentamente.

Un’ora.

Due ore.

La tensione saliva.

Il colonnello era palesemente agitato.

Organizzò altre tre squadre, ma non voleva rimanere sguarnito.

Non ci fu il tempo di dar oro gli ordini.

La nebbia si fece più intensa, sciami di mosche arrivarono a fiumi, dal cielo caddero dieci teste umane mutate dai perniciosi poteri del caos , infettate da chissà quale virus letale e tra i soldati scoppiò il panico.

Una fila interminabile di creature verdi  silenziose avanzarono lentamentenella nebbia rosso sangue.

Si sentiva solo il rumore dei passi lenti e determinati nel fango e il ronzio dei laser dei soldati dell’Imperium.

Zhantrax sorrise con la sua bocca contorta e infetta di pustole e strinse più forte la lunga falce ad energia incrostata e infetta dei virus più letali.

Davanti a se vedeva solo la schiena di decine di soldati.

La schiena appunto.

 

Tratto dal  “Liber Pestilens” dell’Arcieretico di Plantrus

 

( eretico condannato a morte e sentenziato dal Gran Maestro delle Salamandre Tu’shan in persona  su Plantrus durante la crociata Miillan ) 

 

 

BORAS

 

La fitta foresta si parava dinanzi ai fetidi traditori dell’Imperium.

Con passo lento e cadenzato, come insegnava Mortarion il Fante, le truppe caotiche avanzavano nella vegetazione.

Non era la solita missione di infestazione.

Questa volta erano alla ricerca di un ricettacolo di Nurgle. Il pianeta doveva essere privo di forma di vita intelligente.

Doveva.

Purtroppo, di forme di vita ne avevano trovate e a iosa.

Erano finiti nel bel mezzo di un Invasione Tiranide.

Forse meglio dire dell’avanguardia Tiranide.

I marine infestati di pustole e virus, erano stati attaccati da creature dall’aspetto orripilante per qualsiasi essere umano.

Appunto, essere umano, loro non era umani, o meglio non lo erano più.

Erano superiori, Babbo Nurgle li aveva resi migliori. Più resistenti e più letali.

Ai figli di Nurgle non erano sembrate altro che creature da schiacciare e infettare di doni del loro dio.

Colui che una volta era il Sergente veterano Lixus ora Aspirante Campione di Nurgle, era a capo di questa spedizione, ormai diventata una caccia.

Le bestie avevano ritrovato il ricettacolo e in un modo o nell’altro ora lo avevano con se.

La 1° squadra era in avanscoperta, stavano ricercando la coda del serpentone di creature che si muovevano verso una meta solo a loro chiara.

Lixus non capiva il perché di questa ritirata, ma un errore la loro mente collettiva lo aveva fatto, a qualche km da li c’era l’oceano. Un luogo intransitabile anche per loro.

Un paio di ore dopo le creature erano ferme lì davanti a loro. Si erano fermate su una enorme spiaggia e sembravano attendere qualcosa.

Non si erano ancora accorte delle squadre di marine del caos esperti infiltratori.

Lixus decise che era il momento di agire.

Si scatenò l’inferno.

Dalla foresta fitta partirono precise e continue raffiche di requiem corrotto.

Le creature più piccole si mossero all’unisono verso la vegetazione venendo decimate una dopo l’altra.

Le creature più grosse si diressero verso le  squadre di Nurgle sparando salve di liquido corrosivo.

Salve di colpi al plasma colpirono i giganti, ma la loro resistenza soprannaturale li fece resistere senza rallentare.

Le cose si mettevano male.

La bestia più grande, il Tiranno alato era lontano, ma si stava avvicinando velocemente planando sulla sabbia.

Alcune bestie raggiunsero il limitare della giungla li iniziarono cruente lotte corpo a corpo, pugnali si incrociavano con artigli dilanianti, i magli potenziati crepitavano energia contro i corpi chitinosi delle creature mostruose.

Ma il peggio doveva ancora arrivare.

Lixus stava combattendo tra le bestie inferocite sparando salve di requiem e alternando devastanti colpi di maglio potenziato .

L ‘enorme creatura alata ora puntava verso di lui.

Due colpi di fucile plasma la raggiunsero in ventre facendole fermare la planata, con un tonfo cupo cadde sulla sabbia ferita, ma viva.

Lixus iniziò a sentire la vittoria in pugno. Se fosse riuscito ad abbattere la creatura dominante, l’orda di creature sarebbero impazzite e la vittoria sarebbe stata sua.

Padre Nurgle lo doveva aiutare. Ora.

La sua richiesta fu accolta in un istante.

La sua pancia esplose , la sua armatura cedette e il suo corpo iniziò a mutare.

Crebbe a dismisura e il suo potere aumentava in proporzione esponenziale.

Ora non era più Lixus, era Boras, Signore dei Vermi e Demone Maggiore di Nurgle.

Iniziò a sciabolare a destra e a manca la sua lama infetta per raggiungere al più presto La bestia alata.

Fu in quell’istante che vide nei suoi artigli il ricettacolo tanto bramato.

Con tutto il suo potere carico la creatura ferita.

Sul campo di battaglia salì la nebbia e le mosche iniziarono a sciamare a fiumi sugli alieni sbavanti.

Un'altra vittoria per Padre Nurgle era alla porte. 

Tra le nuvole comparve una enorme creatura alata dalla quale fuoriuscivano altre creature più piccole ma comunque enormi.

Boras penso che aveva bisogno di una mano dal suo dio.

Alla sua destra si aprì un portale Warp e Un fiume di melma viscida e puzzolente fuoriuscì dal portale.

Un sorriso appena accennato comparve sulla sua bocca piena di pus.

 

 

 Tratto da “ Storie mai narrate della Guardia della Morte“ del “Liber Hereticus”.

Approvato Inq. Facinus

 

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WHEN THE EAGLE CRIES

Another day, just like any other
Out of the blue, it turned to horror
How could they, why would they?
The innocents suffered hell's inferno
An senseless act that goes unforgotten
How could they, they will pay

When the Eagle Cries
When the Eagle Cries
When the Eagle Cries
When the Eagle Cries
When the Eagle Cries

Out of the ashes came a tempted vengeance
But we are focused, we seek redemption
We are free, we'll stay free
All they've done, is make us stronger
The sleeping giant, is asleep no longer
If need be, we'll die free

When the Eagle Cries (Blood will flow)
When the Eagle Cries (For freedom's fight)
When the Eagle Cries (We love us all)
When the Eagle Cries (We will sacrifice)
When the Eagle Cries

When the Eagle Cries (Blood will flow)
When the Eagle Cries (For freedom's fight)
When the Eagle Cries (We love us all)
When the Eagle Cries (We will sacrifice)
When the Eagle Cries

And they only made us stronger
When the Eagle Cries (We will sacrifice)
When the Eagle Cries, (We love us all)
When the Eagle Cries, (We will sacrifice)
When the Eagle Cries (Blood will flow)
When the Eagle...


 

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