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Background XXVI° Zhorosiano della Guardia Imperiale

Post n°33 pubblicato il 30 Luglio 2010 da atfwh
 

XXVI° Aviotrasportato Zhorosiano  "i ricci"

 

Origini:

 

Il XXV° Zhorosiano nasce alla fine del 40° millennio su Zhoros, piante della Frangia Orientale. In origine il pianeta viveva in assoluta tranquillità e l’esercito Zhorosiano veniva impiegato altrove a supporto degli eserciti impegnati su vari fronti della galassia.

Venne il giorno in cui una bioflotta tiranide venne avvistata diretta verso al frangia orientale pronto a divorare mondi interi. L’esercito venne richiamato per affrontare la minaccia.

Furono inviati altri eserciti a difesa del sistema Vauxalliano oltre alla guardia Imperiale, alcuni Capitoli Lealisti e alcune unità dell’Ordo Xenos.

Tra i Capitoli Lealisti vi erano i Magli Oscuri, i Guardiani del Patto, le Salamandre, gli Angeli Sanguinari, le Mani di Ferro e la Guardia del Corvo.

La guerra fu devastante e i Capitoli Lealisti perdettero molti uomini nel tentativo di salvare il sistema, così come l’esercito Vauxalliano che fu ridotto ad un numero misero rispetto all’origine a causa della loro testardaggine. Infine furono costretti insieme alla Guardia Imperiale ad abbandonare il pianeta ormai divenuto un mondo morto.

La guerra fu combattuta sui satelliti circostanti e con le Flotte Navali dell’Imperium. L’unico modo per porre fine alla guerra era distruggere i nodi sinaptici della bioflotta e a fare questa missione suicida si offrirono i giovani Zhorosiani, poco esperti ma in cerca di valore e gloria.

L’esercito Zhorosiano fu velocemente addestrato a fare lanci con paracaduti gravitazionali sugli obbiettivi e furono armati delle migliori armi disponibili per poter distruggerli.

Durante gli scontri spaziali grazie alla suprema strategia dei Gran Maestri degli Space Marine, l’attenzione della bioflotta venne  deviata con un attacco laterale mentre l’esercito Zhorosiano si paracadutava sui pianeti satelliti e si lanciava in attacchi suicidi verso le colossali creature alveare della bioflotta.

Ovviamente questi attacchi ebbero i loro frutti ma l’evento che cambiò la guerra fu l’irriducibile difesa da parte del giovane esercito Zhorosiano sui satelliti. Infatti quando si lanciarono sui pianeti minori del sistema a distruggere alcuni nodi sinaptici, riuscirono nell’intento, ma subirono un pesante contrattacco da parte delle orrende creature tiranidi.

Coordinati dai capitani sui vari campi di battaglia i reggimenti Zhorosiani furono costretti a rinunciare agli armamenti pesanti e ai carri per potersi muovere velocemente sui pericolsi e inospitali pianeti satelliti per organizzare le difese e resistere fino all’arrivo di poco sperati soccorsi. D’altronde la loro era una missione suicida e lo sapevano ma la loro fede nell’Imperatore faceva sperare a tutti i soldati che la guerra sarebbe finita e loro sarebbero sopravvissuti.

La guerra sui mondi minori fu estenuante e l’esercito Zhorosiani così frammentato dovette inventarsi strategie di accerchiamento e attacchi combinati con le poche armi portatili potenti  e i lanciarazzi, uniche armi che si potevano permettere di portarsi con se comodamente durante i veloci spostamenti sul territorio per i movimenti d’accerchiamento.

Durante queste battaglie emersero con onorevoli atti eroici personaggi come il Capitano McGuillis, il Capitano Roberts, il Capitano Jason che guidarono con fierezza i propri uomini paracadutandosi sui nemici o accerchiandoli per eliminarli con il fuoco incrociato.

Grazie a questa efficace e dura difesa dei pianeti satelliti da parte dell’esercito della Guardia Imperiale Zhorosiana mentre il resto delle forze dell’Imperium eliminava la bioflotta, portò ai Reggimenti Zhorsiani il soprannome di “Ricci” per la loro difesa appuntita, in quanto i nemici che si scagliavano contro i soldati della Guardia venivano gravemente danneggiati dal fuoco di ritorno e dalle manovre di accerchiamento difensivo.

Da allora l’esercito ha ripreso ad arruolare tra gli abitanti del sistema Vauxalliano e a fede del loro soprannome si è specializzato nella conquista e difesa degli obbiettivi, con equipaggiamenti leggeri ma di elevata potenza per agevolare le manovre veloci di combattimento e per eliminare i nemici dell’Imperatore.

 

ORGANIZZAZIONE:

L’esercito Zhorosiano dopo la Grande Guerra Vauxalliana venne affidato in mano al Capitano-Generale Valdos, amato dai soldati e apprezzato dai Signori della Guerra per il suo acume tattico e coraggio.

Valdos organizzò i Reggimenti Zhorosiani in piccoli Compagnie rispetto ai canoni della guardia Imperiali e diede un ruolo principale ai Veteranid ella Grande Guerra.

Infatti i sopravvissuti della lotta tiranide vennero riuniti in unità specializzate a supporto dei Plotoni Standard garzie alle loro capacità di incursione e aggiramento del nemico.

Tutto l’esercito venne addestrato allo Sbarco con paracaduti gravitazionali per questo furono addestrati a portarsi equipaggiamenti di elevata potenza di fuoco come armi al plasma e armi anticarro termiche a discapito delle armi d’appoggio pesante salvo i comodi e pratici lanciamissili.

Altrettanto esperti nel ruolo di infiltrazione e conquista degli obbiettivi, sono i tenenti di Plotone che essendo veterani anch’essi della Grande Guerra, furono messi a comando delle unità per guidarle al meglio nelle operazioni.

Per scelta tattica venne ridotto al minimo necessario i mezzi pesanti perché poco idonei all’attacco a sorpresa aviotrasportato ma grazie al fatto che nell’esercito Zhorosiano vi sono molte unità sopravvissute dell’esercito principale Vauxalliano non esperte nella guerra lampo e nell’infiltrazione, spesso vengono utilizzati i carri a difesa degli obbiettivi con il supporto di tale unità Vauxalliane esperte nell’uso di armi d’appoggio e quindi idonee a fare fuoco di supporto e mantenere gli obbiettivi acquisiti grazie alla loro testardaggine e incapacità di arrendersi e scappare, cosa che porto alla loro disfatta in diversi casi durante la guerra tiranide, ma anche a tenaci vittorie mantenendo le posizioni.

 

Il XXVI° Aviotrasportato Zhorosiano si è fatto riconoscere per delle grandi incursioni lampo e per la conquista di varie roccaforti nemiche in giro per la galassia.

Vengono spesso chiamati in azioni per le battaglie dove bisogna superare dei momenti di stallo distruggendo le difese nemiche e infiltrandosi nelle basi avversarie. “I Ricci”  fedeli al loro nome agiscono di notte e si infiltrano tra le linee per poi distruggere le teste di ponte e i sistemi di difesa o anticarro per agevolare l’attacco delle forze dell’Imperium, mantenendo poi le posizioni con una tenace difesa fino all’arrivo del grosso delle forze d’attacco.

Non è raro che alcuni Comandanti Space Marine i situazioni critiche chiedano il loro intervento per agevolare gli attacchi così come gli Inquisitori si appoggiano ai Zhorosiani per entrare nelle roccaforti traditrici per scovare le forze eretiche e demoniache.

 

 


 
 Colonnello Mario “Butcher” McGuillis

 

 

Agli albori della nascita dell’esercito Zhorosiano, una dele prime campagne che condussero fu la Caduta di Vulpax II. Qui i reggimenti della Guardia Imperiale dovettero lottar contro degli eretici molto agguerriti, infatti i mesi di guerra che susseguirono sul pianeta portarono ad un grande sforzo bellico e mentale per l’Imperium che si trovò davanti non dei semplici ribelli ma una forza ben organizzata e ben preparata a scontrasi contro le forze imperiali.

Sul pianeta infatti i ribelli si erano fortificati nei vari città-formicai preparando dei tunnel per condurre azioni furtive e di disturbo contro le forze lealiste. Quando le forze imperiali sbarcarono sul pianeta in luoghi apparentemente sicuri si trovarono a dover fronteggiare continui attacchi di piccoli gruppi di eretici pazzi suicidi che conducevano attacchi al solo scopo di disturbare e distruggere lo schieramento Imperiale spesso coadiuvati da piccole schiere demoniache.

Questa situazione comportò da parte dei comandanti Imperiali un urgente richiesta di supporto da parte dell’Ordo Malleus che però no disponeva di forze nei dintorni e che non pareva interessata ad intervenire per un problema così piccolo. Vulpax II non era un pianeta di rilievo della frangia Orientale e quindi non tutti erano interessati a difenderlo.

Tra le forze lealiste in campo vi erano alcuni reggimenti Cadiani, Tekarniani, Donoriani, Teutoni, Cthonoliani e Zhorosiani, tutti provenienti dai pianeti vicini o di passaggio nel settore.

Per i primi mesi le forze della guardia Imperiale erano le uniche stanziate sul pianeta ed erano impegnate nell’organizzazione di un attacco massiccio ai formicai, cosa però resa quasi impossibile a causa dei continui attacchi da parte degli eretici e quindi i comandanti imperiali erano costretti a lanciare piccoli attacchi lampo per saggiare le difese nemiche.

Fu il Sergente Veterano McGuillis della 4° Squadra Veterana del 13° Zhorosiano a intuire una via d’uscita a questa estenuante situazione che stava portando una battaglia appena iniziata verso una sconfitta sicura.

Infatti McGuillis studiò a fondo gli attacchi che susseguivano per capirne il probabile percorso che seguivano gli attaccanti e un giorno approfittò dell’attacco da parte degli eretici, per infiltrarsi con la sua piccola squadra, percorrendo la medesima strada dei traditori proprio mentre loro stavano attaccando , ignorando la battaglia, per scovare da dove provenivano.

Molto silenziosamente e furtivamente portò i suoi uomini all’ingresso del tunnel segreto perfettamente mimetizzato nella foresta e andò in avanscoperta con la sua unità. Percorrendo diversi chilometri sottoterra si ritrovarono improvvisamente dinanzi a un ulteriore ondata di nemici che avanzava verso le linee Imperiali e approfittando dell’effetto sorpresa anche se inferiori di numero li attacco non potendo evitare l’inevitabile.

Lo scontro era impari ma gli equipaggiamenti e l’esperienza tattica dei veterani fu tale da assottigliare lo svantaggio netto tra le due fazioni. Combatterono per ore e ogni uomo dell’unità di McGuillis che moriva era per lui come un pugnale nello stomaco.

Infine riuscirono in qualche modo a metterli in fuga, ma  il Sergente sapeva che un loro ritorno al formicaio avrebbe comportato un fallimento del piano e la morte dei suoi uomini sarebbe stata inutile.

Quindi raggruppando i pochi uomini rimasti e feriti si lanciò all’inseguimento nel tunnel dei supersiti nemici, lottando e correndo per ore fino ad eliminare anche l’ultimo di essi.

Forse il Sergente ce l’aveva fatta. Ora poteva tornare indietro e riorganizzare un attacco in forze lungo il tunnel, ma avrebbe perso tempo e nel frattempo un'altra ondata di nemici sarebbe arrivata, quindi decise di mandare indietro uno de suoi uomini ferito per condurre qui il resto del reggimento Zhorosiano,  un esercito di esperti fanti leggeri abituato a combattere in situazioni simili e molto veloce non facendo uso di carri. McGuillis e i suoi uomini rimasti continuarono pregando l’Imperatore che nessun’altro nemico giungesse da quel tunnel poiché non ce l’avrebbero mai fatta.

La loro fede li premio, giunsero senza intoppi all’interno del formicaio, scoprendo che vi erano più di un tunnel e muovendosi di nascosto tra le rovine dei quartieri bombardati dall’artiglieria lealista alla ricerca di maggiori informazioni possibili su la struttura dell’esercito nemico. Qui fecero una scoperta terribile.

Gli stolti eretici non erano solo una banda di pazzi fanatici, a organizzarli e supportarli nella battaglia via era quella che un tempo era un intera compagnia di Space Marine Traditori della Legione Alpha.

Il sergente decise di evitare uno scontro con le forze caotiche e ritornando sui suoi passi si mise a presidio dell’ingresso del tunnel e approfittando dei bombardamenti da parte delle forze Imperiali fece crollare la l’ingresso del tunnel per renderlo inutilizzabile dagli eretici e si nascose nelle vicinanze in attesa dell’arrivo del supporto pronto a far detonare dall’esterno le macerie che ostruivano il passaggio sotterraneo.

Ovviamente le forze nemiche non restarono a guardare e una squadra di marine traditori giunse nella zona per indagare sull’accaduto. Il Sergente non poteva permettere che la sua missione fallisse e lui e i suoi uomini attirarono il nemico all’interno della rovine approfittando delle coperture date dagli edifici abbattuti per guadagnare tempo ed evitare di esser massacrati dai nemici molto più corazzati e meglio equipaggiati.

Lui e i suoi uomini ingaggiarono il nemico per alcune ore ma negli scontri all’interno delle rovine i soldati della Guardia Imperiale ebbero la peggio e solo il sergente riuscì a sopravvivere. Correndo per gli edifici distrutti  riuscì a riportarsi vicino all’ingresso del tunnel e a piazzare una carica da demolizione. Ma i marine della Legione Alpha lo scovarono e lo attaccarono bersagliandolo con colpi di requiem. McGuillis ferito si nascose nelle stesse macerie che doveva far detonare pronto ad immolarsi per la sua missione in nome dell’Imperatore. 

Non cene fu bisogno poiché non appena i rinforzi giunsero all’ingresso del tunnel, McGuillis stava ancora rispondendo a colpi di pistola plasma all’attacco dei suoi nemici. Infatti l’unica cosa che impediva ai traditori di lanciarsi in carica verso di lui era quella benedetta arma che incuteva abbastanza timore nei codardi nemici. Gli altri veterani dell’esercito Zhorosiano piazzarono le cariche e le fecero detonare le macerie all’ingresso investendo sia i marine che il sergente con i detriti.

Di cosa successe da li in poi, l’ormai Capitano McGuillis non ricorda nulla. Forse perché era svenuto nell’esplosione e non assistette ne partecipò mai all’attacco dei suoi confratelli che portò alla distruzione delle difese nemiche, all’uccisione di tutti gli eretici colti alla sprovvista e disorganizzati dopo l’uccisione del Capitano Skulash della Legione Alpha.

L’unica cosa che ricorda bene è il giorno in cui venne premiato dal Signore della Guerra Vitrurio. La guerra era finita con la caduta di Vulpax, seguendo il suo esempio la Guardia Imperiale aveva liberato tutti i formicai e ripreso il controllo del pianeta.

Gli venne conferito il grado di Capitano nonché la Medaglia al Valore per l’onore e il coraggio dimostrato senza il quale la campagna di Vulpax avrebbe avuto un finale differente. 

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WHEN THE EAGLE CRIES

Another day, just like any other
Out of the blue, it turned to horror
How could they, why would they?
The innocents suffered hell's inferno
An senseless act that goes unforgotten
How could they, they will pay

When the Eagle Cries
When the Eagle Cries
When the Eagle Cries
When the Eagle Cries
When the Eagle Cries

Out of the ashes came a tempted vengeance
But we are focused, we seek redemption
We are free, we'll stay free
All they've done, is make us stronger
The sleeping giant, is asleep no longer
If need be, we'll die free

When the Eagle Cries (Blood will flow)
When the Eagle Cries (For freedom's fight)
When the Eagle Cries (We love us all)
When the Eagle Cries (We will sacrifice)
When the Eagle Cries

When the Eagle Cries (Blood will flow)
When the Eagle Cries (For freedom's fight)
When the Eagle Cries (We love us all)
When the Eagle Cries (We will sacrifice)
When the Eagle Cries

And they only made us stronger
When the Eagle Cries (We will sacrifice)
When the Eagle Cries, (We love us all)
When the Eagle Cries, (We will sacrifice)
When the Eagle Cries (Blood will flow)
When the Eagle...


 

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