Gira e Rigira

Post N° 128


1938P.P.Pasolini a 16 anni                        “2  Novembre”                           tra poesia  e riflessioni……                              ….arte e musica..…                     …...tra Toto' ………..e  PASOLINI               due sensibilità che seppero  riconoscersi                       …. In “Uccellacci e Uccellini”                              °°°°°° ****** °°°°°°           Toto’: Principe Antonio De Curtis, un "principe" semplice, un "principe" del popolo, un "principe" del teatro, un "principe" del sorriso____________________________________________________________cliccando più giù si potrà ascoltare la sua voce mentre recita la poesia che ha dato nome alla raccolta di poesie e canzoni da Lui scritte "‘a Livella" ascoltala dalla voce di Totò in .MP3 (1058 kb.)n.b. occorre qualche min. x connessione e talvolta si arresta basta non desistere!!per il testo tradotto in varie lingue e dialetti: http://www.antoniodecurtis.com/livella.htmper il testo in napoletano :http://www.ibmsnet.it/toto/alivella.htm                      >>>>>> OOOOOOO <<<<<<<<Pasolini: anima di poeta, scrittore, regista cinematografico, uno dei più ispirati intellettuali del '900, fu ucciso all’età di 53 anni la notte tra il 1° ed il 2 novembre 1975 all'idroscalo di Ostia, nei pressi di Roma.______________________ Di seguito ASCOLTO di una recitazione dalla stessa voce di Pier Paolo:                                                    Pier Paolo Pasolini                                                                  ”Meditazione orale”                                                 musica di Ennio Morricone                                               ed  ancora la voce di Laura Betti  interpreta ”Marilyn” di Pier Paolo Pisolini                             una registrazione degli                                      Avion Travel:                                   “Che cosa sono le nuvole?”                                 parole:  Pier Paolo Pasolini                                   musica: Domenico Modugno ed una in lingua castigliana di         Loris Vescovo:   “Mi contenti. Al mâl dal Sabida”       ( testo di Pier Paolo Pasolini) Di seguito una piccola selezione di  MUSICHE utilizzate nei suoi film (http://www.pasolini.net/cinema_musicaneifilm.htm)Bach – la ciacconaBach – il SicilianoBach - Passione secondo MatteoBach - il secondo movimento del Concerto brandeburghese n. 2                                                          INFINE:                                             Giovanna Marini                                                          canta                                       “Lamento per la morte                                                di Pasolini”Il canto, scritto dalla stessa Marini, ricalca la narrazione per orario tipica del modo narrativo popolare.È nelle passioni religiose, soprattutto nel Lazio, in Umbria e nelle Marche, che si cantano le ore collegandole a momenti significativi della Crocefissione. Tra il 15 settembre e il 30 ottobre 2005 il Círculo de Bellas Artes di Madrid si è unito alle commemorazioni per il trentesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini  (http://www.pasolini.net/mad_visitat-italia.htm)Fonti __________________________________________Per Totò : http://www.antoniodecurtis.com , http://www.ibmsnet.it/toto/alivella.htm , http://rosario136.interfree.it/alivella.mp3Per Pasolini : http://www.pasolini.net , http://www.italica.rai.it/cinema/autori/pasolini.htm http://www.italialibri.net/autori/pasolinipp.htmlhttp://www.pasolinicasarsa.orghttp://italian.vassar.edu/pasolini/art.htmlhttp://www.italialibri.net/dossier/pasolini/paralleli4.htmlhttp://www.raitre.rai.it/R3_popup_articolofoglia/0,6844,43^1507,00.html________________________________________________________________________________Allora, vuol dire che tutto è perduto? Può darsi: ma quando tutto è perduto, come si suoi dire, è anche la volta che tutto ricomincia, riprende significato e dimensione. […] Queste nostre canzoni […]dedichiamole anche a chi non le volle mai nemmeno ascoltare, o le osteggiò con durezza implacabile perché le sentiva "diverse"  […][...] la vita ha cambiato noi: ma forse, non tanto da impedirci di provare, voltandoci indietro, qualcosa come un vago rimorso. (Michele Straniero, Cento canti politici & sociali, Gammalibri, Milano 1984) http://www.pasolini.net/approfondimenti_reggioemilia.htm______________________________________________La solitudine: bisogna essere molto forti per amare la solitudine; bisogna avere buone gambe e una resistenza fuori del comune; non si deve rischiare raffreddore, influenza o mal di gola; non si devono temere rapinatori o assassini; se tocca camminare per tutto il pomeriggio o magari per tutta la sera bisogna saperlo fare senza accorgersene; da sedersi non c’è; specie d’inverno; col vento che tira sull’erba bagnata, e coi pietroni tra l’immondizia umidi e fangosi; non c’è proprio nessun conforto, su ciò non c’è dubbio, oltre a quello di avere davanti tutto un giorno e una notte senza doveri o limiti di qualsiasi genere. Il sesso è un pretesto. Per quanti siano gli incontri - e anche d’inverno, per le strade abbandonate al vento, tra le distese d’immondizia contro i palazzi lontani, essi sono molti - non sono che momenti della solitudine; più caldo e vivo è il corpo gentile che unge di seme e se ne va, più freddo e mortale è intorno il diletto deserto; è esso che riempie di gioia, come un vento miracoloso, non il sorriso innocente o la torbida prepotenza di chi poi se ne va; egli si porta dietro una giovinezza enormemente giovane; e in questo è disumano, perché non lascia tracce, o meglio, lascia una sola traccia che è sempre la stessa in tutte le stagioni. Un ragazzo ai suoi primi amori altro non è che la fecondità del mondo. È il mondo che così arriva con lui; appare e scompare, come una forma che muta. Restano intatte tutte le cose, e tu potrai percorrere mezza città, non lo ritroverai più; l’atto è compiuto, la sua ripetizione è un rito. Dunque la solitudine è ancora più grande se una folla intera attende il suo turno: cresce infatti il numero delle sparizioni – l’andarsene è fuggire - e il seguente incombe sul presente come un dovere, un sacrificio da compiere alla voglia di morte. Invecchiando, però, la stanchezza comincia a farsi sentire, specie nel momento in cui è appena passata l’ora di cena, e per te non è mutato niente; allora per un soffio non urli o piangi; e ciò sarebbe enorme se non fosse appunto solo stanchezza, e forse un po’ di fame. Enorme, perché vorrebbe dire che il tuo desiderio di solitudine non potrebbe esser più soddisfatto, e allora cosa ti aspetta, se ciò che non è considerato solitudine è la solitudine vera, quella che non puoi accettare? Non c’è cena o pranzo o soddisfazione del mondo, che valga una camminata senza fine per le strade povere, dove bisogna essere disgraziati e forti, fratelli dei cani.(Versi del testamento -  Piero Paolo Pasolini) http://la-tana-di-un-orsa.splinder.com