Gira e Rigira

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Puccini M.me Butterflyda Seta : "... Era d'altronde uno di quegli uomini che amano assistere alla propria vita, ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla...."                          *****  °°°°° ****....- Mio Signore amatoDisse- non aver paura, non muoverti, resta in silenzio, nessuno ci vedrà.Rimani così, ti voglio guardare, io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come seiu, abbiamouna notte per noi, e io voglio guardarti, non ti ho mai visto così, il tuo corpo per me la tua pelle, chiudi gli occhi, e accarézzati, ti prego,  disse M.me Blanche, Hervé Joncourt ascoltava,- non aprire gli occhi se puoi, e accarezzati, sono così belle le tue mani, le ho sognato tante volte adesso le voglio vedere, mi piace vederle sulla tua pelle, così, ti prego continua, non aprire gli aprire gli gli occhi , io sono qui, nessuno ci può vedere e io sono vicino a te, accarézzati signore amato mio, accarezza il tuo sesso, ti prego, piano,     lei si fermò, "Continuate, vi prego" lui disse.- è bella la tua amano sul tuo sesso, non smettere, a me piace guardarla e guardarti, signore amato mio, non aprire gli occhi, non ancora, non devi aver paura son vicina a te, mi senti? sono qui, tiposso sfiorare, è seta questa, la senti? è la seta del mio vestito, non aprire gli ochhi e avrai la mia pelle,      lei disse, leggeva piano, con una voce di       donna ba,bina;- avrai le mie labbra, quando ti toccherò per la prima volta sarà con le mie labbra, tu non sapraidove, a un certo punto sentirai il calore delle mie labbra, addosso, non puoi sapere dove se non apri gli occhi, non aprirli, sentirai la mia bocca dove non sai, d'improvviso,       lui ascolatva immobile, dal taschino de     completo grigio spuntava un fazzoletto bianco,      candido - forse sarà nei tuoi occhi, appoggerò la mia boccasulla palbebre e le ciglia , sentirai il calore entrarenella tua testa, e le mie labbra nei tuoi occhi, dentro, o forse sarà sul tuo sesso, appoggerò le mie labbra, laggiù, e le schiuderò scendendo a poco a poco,      lei disse, aveva il corpo piegato sui fogli, e       una mano a sfiorarsi il collo, lentamente.- lascerò che il tuo sesso socchiuda la mia bocca, entrando tra le mie labbra, e spingendo la mia lingua, la mia saliva scenderà lungo la tua pellefin nella tua mano, il mio bacio e la tua mano, uno dento l'altra, sul tuo sesso,      lui acsoltava, teneva lo sguardo fisso su unacornice d'argento, vuota, appesa al muro,-  finché alla fine ti bacerò  sul cuore, perché tivoglio, morderò la pelle che batte sul tuo cuore,perché ti voglio, e con il cuore tra le labbra tu sarai mio, davvero, con la mia bocca nel tuo cuore tu sarai mio, per sempre, se non mi crediapri gli occhi signore amato mio e guardami, sono io, chi potrà mai cancellare questo istanteche accade, e questo mio corpo senza più seta, le tua mani che lo toccano, i tuoi occhi che loguardano;      lei disse, si era chinata verso la lampada, laluce batteva sui fogli e passava attraverso la sua veste trasparente,- le tue dita nel mio sesso, la tu alingia sulle mie labbra, tu che scivoli sotto di me, prendi i miei fianchi,, mi sollevi, mi lasci scivolare sul tuo sesso, piano, chi  potrà cancellare questo, tu dentro di me a muoverti adagio ma finio a farmi male, il mio piacere, la mia voce,      lui ascoltava, a un certo punto si volto a guardarla, la vide, voleva abbassare gli occhi ma non ci riuscì,- il mio corpo sul tuo, la tua schiena che mi solleva, le tue braccia che non mi lasciano andare, i colpi dentro di me, è violenza dolce, vedo i tuoi occhi cercare nei miei, vogliono sapere fino a dovefarmi male, fino a dove vuoi, signore amato mio,non c' è fine, non finirà, lo vedi? nessuno potràcancellare questo istante che accade, per sempre getterai la testa all'indietro, gridando, per semprechiuderò gli occhi staccando le lacrime dalle mie ciglia, la mia voce dentro la tua, la tua violenza a tenermi stretta, non c'è più tempo per fuggiree forza per resistere, doveva  essere questo istante,e questo istante è, credimi, signore amato mio, quest'istante sarà, da adesso in poi, sarà, fino allafine,       lei disse, con un filo di voce, poi si fermò.       Non c'erano altri segni, sul foglio che aveva        in mano: l'ultimo. Ma quando lo girò per       posarlo vide sul retro alcune righe ancora,       ordinate, inchiostro nero nel centro della        pagina bianca. Alzò lo sguardo su Hervé       Joncour. I suoi occhi la fissavano, e lei capì       che erano occhi bellissimi. Riabbassò lo        sguardo sul foglio.-  Noi non ci rivedremo più, signore.       Disse.-  Quel che era per noi, l'abbiamo fatto, e voi, lo  sapete. Credetemi: l'abbiamo fatto per sempre.Serbate la vostra vita al riparo da me. E non esitate un attimo, se sarà utile per la vostra felicità, a dimenticare questa donna che ora vi dice, senza rimpianto, addio.         Rimase per un po' a guardare il foglio, poi lo         pose sugli altri, accano a sé, su un tavolino         di legno chiaro.         Hervé Joncour non si mosse. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::................. nell'inverno del 1874; Hélène si ammalò............. Morì agli inizi di marzo...........:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::................ Hervé Joncour visse ancora ventitré anni..............................................................:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::, che era statala sua vita."                                                fine