LAVORI IN CORSO....

Il Pescatore


Quando facevo pratica in uno studio professionale, uno dei soci era amante della musica italiana ed ascoltava, obbligando di fatto tutto l'ufficio a farlo, canzoni italiane di Venditti, Finardi e molti altri tra cui Bertoli che all'epoca cantava in coppia con una cantante donna la nota canzone del pescatore. Ciascuno che ha ascoltato quella canzone avrà vissuto emozioni differenti, scaturenti dal proprio vissuto, molti l'hanno associata all'amore, altri al pericolo, taluni alla fatica ed io l'ho associata al tradimento, all'incapacità di affrontare la fine di un amore, alla mancanza di coraggio nell'iniziarne un altro. Chi legge i miei post, quei quattro gatti, sa che ogni post è comunque collegato alla condizione di vita virtuale che scorre nelle stanze di Libero. Un noto ex magistrato direbbe...e che c'azzecca? Io dico che c'entra. Di fatto da qualche tempo vivo le stanze di Libero come fossero un grande mare in cui non getto estese reti ma solo una flebile lenza e vado a pesca, divengo pescatore, stupendomi per come di tanto in tanto qualche grazioso pesciolino venga a dare piccoli strattoni alla mia debole lenza, richiamando la mia attenzione e risvegliandomi da lunghi sonnolenti silenzi. Ma poi come la donna sulla banchina del porticciolo tempestoso, chiedono al mare Libero di portare via questi rapporti spesso abortiti, spesso mai nati, altre volte solo immaginati, ma quasi sempre affrontati o meglio non affrontati con sparizioni, silenzi, cambi di rotta. Però...conosco il mare, so navigare, la tempesta è mia amica, io sono il pescatore. Anni di tempeste, intemperie, salsedine sul volto, bruciature solari mi consentono di identificare che tipo di creatura strattona la mia unica lenza, dalla frequenza, dalla modialità dall'ora in cui avviene lo strattonamento, e allora mi fingo bagnante, nascondo il pescatore e mi metto all'ascolto di mille storie vere o presunte tali che i pesciolini raccontano al bagnante con voce di sirene ed ignari che il pescatore le sirene le conosce perchè ci ha parlato veramente.