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Pirati; Esperto: Negoziato fra somali e italiani sarà fluidoMwangura (Easap):Per Buccaneer possibili richieste fino 2 mln usd
© APCOMRoma, 12 apr. (Apcom) - Non ci sono ancora notizie di domande di riscatto per il 'Buccaneer', il rimorchiatore italiano sequestrato ieri mattina dai pirati nelle acque del Golfo di Aden, ma secondo uno dei massimi esperti di pirateria in Somalia, se ci saranno negoziati fra italiani e somali "saranno fluidi" e "rapidi". Lo ha indicato oggi all'Apcom Andrew Mwangura, capo dell'East African Seafarer Assistance Programme (Easap), il programma di assistenza ai naviganti della regione, che ha sede in Kenya."Gli italiani hanno legami storici con la Somalia, e quindi io mi aspetto che i negoziati siano più fluidi e rapidi del solito", ha detto Mwangura. L'esperto, che ieri è stato fra i primi a dare la notizia del sequestro della nave italiana, sottolinea che "in questo caso i meccanismi dovrebbero essere meno complicati di quanto avviene in genere in questi sequestri". Fra i motivi, oltre alla "conoscenza reciproca" fra italiani e somali per ragioni storiche, Mwangura ha citato le ragioni linguistiche: "La comunicazione sarà più facile anche dal punto di vista linguistico", ha detto ad Apcom, "mentre in diversi casi la lingua è stato un fattore di ritardo nelle trattative, in questo caso non sarà così".Sull'entità di una possibile richiesta di riscatto, Mwangura è convinto che possa facilmente arrivare fino a due milioni di dollari: "Dipende dalla nave, dalla nazionalità dell'equipaggio - ha spiegato - per una nave europea in buone condizioni con equipaggio europeo, come è il caso del 'Buccaneer', si può arrivare a due milioni di dollari".Impegnato da 12 anni sul fronte della pirateria somala, Mwangura è convinto che la soluzione non possa essere militare: "I veri pirati sono imprenditori, grandi squali dediti al traffico illegale di armi, esseri umani, che fanno profitti con la pesca illegale e lo scarico di rifiuti lungo la costa somala, e che hanno i loro uffici a Nairobi, Mombasa, Londra e Dubai", aveva già denunciato in passato Mwangura, uno dei pochi esperti davvero indipendenti che si occupano di pirateria. Lo scorso ottobre il direttore dell'Easap venne arrestato per aver diffuso la notizia che la nave ucraina Faina, finita in mano ai pirati somali, trasportava armi dirette in Sud Sudan e non in Kenya, come sostenuto dal governo di Nairobi.Ape-Sim