ATTIMI DI VITA

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Abruzzo, una settimana dopo il sisma: 294 morti e 55.000 sfollatiFreddo e maltempo complicano la giornata nelle tendopoli
© APCOMRoma, 13 apr. (Apcom) - Pasquetta in tendopoli in Abruzzo, dove il maltempo complica oggi la quotidianità già pesante dei 55.000 sfollati. Vento, pioggia e temperature basse hanno sono calati sulle aree terremotate a una settimana esatta dalla scossa di 5,8 gradi Richter che ha dato il via a tanta devastazione. Mentre continuano le scosse, anche se il peggio dello sciame sismico sembra passato.Il bilancio, sette giorni dopo, può essere considerato quasi definitivo ed è di 294 morti. Oggi la Protezione civile ha certificato la fine della fase dell'emergenza e l'inizio dei quella dell'assistenza, fotografando un quadro pesante, ma gestibile: i I Centri operativi misti sono sette e coordinano le attività di assistenza a 25.050 persone accolte nelle 67 aree di ricovero, ha precisato un comunicato, mentre venivano distribuite coperte e stufe per tamponare l'emergenza freddo. Le tende allestite sono 4.175 e 39 le cucine da campo, 1.396 i bagni di cui 108 attrezzati per i disabili. E 21.221 i cittadini ospitati negli alberghi.Con la colonnina scesa nella notte anche sotto lo zero in alcune località, per ridurre i disagi negli oltre 100 campi allestiti in tutta l'area colpita dal terremoto sono stati approntati una serie di interventi. In particolare, a causa della pioggia, si sono verificate alcune infiltrazioni di acqua nelle tende, e i volontari della Protezione hanno provveduto alla sostituzione delle tende, alla loro integrazione e a posizionare apposito materiale impermeabile anche contro il fango. La situazione è particolarmente difficile nelle zone di montagna, dove la Protezione civile ha distribuito ulteriori coperte e stufe.Intanto continuano senza sosta da parte delle squadre dei tecnici le verifiche di agibilità delle abitazioni, la messa in sicurezza e la perimetrazione degli edifici e delle strade.È in corso anche la verifica dei danni anche sui beni cultural: ieri sono state predisposte le schede per il rilievo dei danneggiamenti e il programma di messa in sicurezza delle opere architettoniche, come la basilica di Santa Maria di Collemaggio e la chiesa di San Bernardino. iniziato anche il recupero dei pezzi di oreficeria dal museo dell'Oreficeria all'interno del Palazzo Vescovile nel centro storico dell'Aquila. Al recupero dei beni preziosi partecipano anche i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, per scortare le opere e custodirle in sicurezza nella loro struttura a Roma.Oggi la squadra speciale Saf (Speleo alpino fluviale) dei Vigili del Fuoco è entrata in azione in piazza Duomo all'Aquila. Le squadre di Viterbo e degli esperti nazionali sono scese in campo per recuperare l'argenteria e l'oreficeria della curia arcivescovile del capoluogo abruzzese."Si tratta di diversi elementi di valore inestimabile - ha detto l'architetto Maurizio Galletti, sovrintendente dei Beni architettonici - i vigili del fuoco entreranno nelle stanze del palazzo dal primo al terzo piano, recupereranno gli oggetti per poi inserirli in alcune scatole, per poi portarle fuori e consegnarle al nucleo di carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale. Il piano nobile della curia - ha aggiunto - ha subito diversi crolli e danni strutturali. Sono luoghi a rischio continuo". L'architetto spiega che si tratta di "svariate decine di pezzi, dal Rinascimento ai giorni nostri, alcuni pezzi storici per un valore di svariati milioni di euro"."E' un'operazione critica e di estremo rischio - ha detto il caposquadra Vittorio Spalatra, esperto Saf - perché sono crollati i solai e dobbiamo intervenire dal primo al terzo piano"."Il nostro compito è la presa in custodia dell'oreficeria e dei beni che verranno poi portati al reparto operativo di Roma", ha aggiunto Massimiliano Quagliarella, del comando dei carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale.Orm