ATTIMI DI VITA

Continuano scosse in Abruzzo, ma ora si pensa a ricostruire


Continuano scosse in Abruzzo, ma ora si pensa a ricostruireIn visita Bagnasco. Procuratore Rossini: Troveremo i responsabili
© APCOMRoma, 15 apr. (Apcom) - Sembra non avere fine lo sciame sismico che ha colpito l'Abruzzo. Ancora due forti scosse hanno colpito oggi la provincia dell'Aquila: la seconda, la più forte, alle ore 15.56, di 3,9 gradi Richter, epicentro tra Capitignano, Campotosto e Montereale; la prima alle 11.08, epicentro tra Rocca di Cambio, Villa S. Angelo e San Panfilo D'Ocre, 3,2 gradi. Ieri la giornata si era conclusa con una nuova, pesante scossa, la quarta più forte dal 6 aprile: registrata alle 23.14, ha raggiunto i 4,9 gradi. Una buona notizia arriva però dalla Protezione civile, secondo la quale domani e giovedì il cielo sopra il centro Italia sarà sereno.All'asciutto proseguono perciò le visite tra le tendopoli. Oggi è stato il turno del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei). Il religioso ha annunciato lo stanziamento, da parte della Cei, di due milioni di euro: "Dopo i 3 milioni di euro gia destinati - ha spiegato - abbiamo deciso di destinare altri 2 milioni, oltre alla colletta nazionale di domenica prossima". Prossimamente, ha confermato Bagnasco, anche papa Benedetto XVI visiterà i campi profughi. Sui tempi, però, ha specificato, "non si sa ancora".Superata la fase emergenziale più acuta, ora l'attenzione si sposta sulle responsabilità, a partire dall'ospedale San Salvatore dell'Aquila. "Abbiamo acquisito - ha annunciato il procuratore capo del capoluogo abruzzese, Alfredo Rossini - le relazioni della commissione d'inchiesta del Parlamento di qualche anno fa per verificare eventuali responsabilità penali.Controlleremo non le singole strutture ma tutta la filiera degli edifici crollati, da quando è stato fatto l'appalto, a chi ha costruito, ai progettisti, a chi ha fatto i collaudi". Una "dichiarazione esemplare", secondo l'ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, per il quale "bisogna partire dal primo progetto e risalire a tutti i lavori di tutte le amministrazioni". Per quanto riguarda la sua, l'ex numero uno dell'Abruzzo è tranquillo: è stata proprio la precedente amministrazione di centrosinistra, sottolinea, a intervenire per mettere in regola l'ospedale, registrandolo al catasto e avviando le procedure per l'agibilità. A verificare le carte, infatti, è stato nel 2007 Roberto Marzetti, direttore generale dell'Asl dell'Aquila, nominato proprio dalla sua giunta. "E' toccato a noi - spiega Del Turco - fare cose che non aveva fatto nessun'altra amministrazione". Bene fa quindi Rossini a cercare di scoperchiare il pentolone: "Sono certo - dice - che delle responsabilità verranno fuori".Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Il primo cittadino infatti ha sottolineato che "stiamo pagando pesantemente errori, anche piccoli, dovuti a una carenza di rigore nella costruzione degli edifici". Intanto sia l'amministrazione regionale che quella provinciale hanno annunciato che, in caso di procedimento, si costituiranno parte civile: "Le responsabilità verranno accertate e in caso di procedimento la Regione Abruzzo si costituirà parte civile", dice il presidente della Regione, Gianni Chiodi. "Dalle inchieste mi aspetto verità e giustizia", gli fa eco la presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. "Voglio - sottolinea - che si ricostruisca con criteri diversi, perchè in questo Paese non si può, dopo ogni terremoto, piangere le vittime e poi ricominciare peggio di prima".E l'urgenza ora è proprio quella di avviare presto la ricostruzione, per mettere fine alle misure eccezionali ed evitare l'incubo dell'emergenza permanente. Entro il prossimo inverno, annuncia Chiodi, gli sfollati lasceranno tende e alberghi per tornare nelle case. "L'obiettivo - spiega - è spostare le persone dalle tende e anche dagli alberghi per far trovare loro una situazione certamente più confortevole anche se ancora non completamente normale". Questo intervento, aggiunge, "sicuramente dovrà essere compiuto prima dell'inverno perchè qui l'inverno è molto rigido. Entro ottobre o novembre - sottolinea - dovremo avere sicuramente la possibilità di avere delle costruzioni". "Alcune scuole di competenza della Provincia - annuncia per parte sua Pezzopane - nel mese di ottobre potranno già riprendere l'attività: alcuni edifici hanno subito danni irrisori. Sono dei veri e propri bunker, non ci sono nemmeno delle piccole crepe. L'Accademia di belle arti e un altro edificio accanto hanno retto molto bene. Lo dico anche per incoraggiare, se si opera bene non si contano i morti. La Basilica di Collemaggio - prosegue - va ricostruita subito dove è già, perchè è il nostro simbolo; la Casa dello studente va ricostruita subito ma non lì, sicuramente in un altro posto, a fianco dell'università. Stiamo lavorando tutti insieme in questo momento, al di là delle divisioni politiche che lasciano il tempo che trovano".Cep