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La nave Pinar ancora al largo,Guardia Costiera:Sotto controllo


La nave Pinar ancora al largo,Guardia Costiera:Sotto controlloMedici cercheranno di salire a bordo, "immigrati stanno bene"
© APCOMRoma, 19 apr. (Apcom) - Resta immutata la situazione della nave turca Pinar, il mercantile con bandiera panamense che nei giorni scorsi ha caricato a bordo 154 immigrati clandestini trovati in difficoltà mentre cercavano di attraversare su alcuni barconi il canale di Sicilia e che da allora è ferma a circa 20 miglia a sud di Lampedusa per una querelle diplomatica tra Italia e Malta. A bordo del mercantile ci sono 35 donne, delle quali due incinte, un cadavere di un immigrato e 13 uomini dell'equipaggio.Due motovedette della Guardia Costiera stazionano accanto alla nave: a bordo ci sono 2 medici volontari del Corpo italiano di soccorso Ordine di Malta ed un team della Guardia Costiera che stanno tentando di salire sul mercantile per verificare la situazione generale e le condizioni di salute degli immigrati.Ancora però non ci sono riusciti, a causa delle pessime condizioni del mare che oggi è molto agitato-forza 4.Le operazioni continueranno tutto il giorno. I medici ed i militari della Guardia costiera cercheranno anche di portare a bordo viveri e acqua: nel caso non riuscissero a trasbordare dalle motovedette si caleranno da un elicottero pronto a partire da Lampedusa.Secondo la Guardia Costiera sul mercantile Pinar la situazione "non è preoccupante: gli immigrati stanno bene, certo un po' provati. Tutto è in ogni caso sotto controllo ed anche ieri i medici hanno detto che non c'è nessuno in condizioni tali da dover essere portato sulla terra ferma. Anche oggi, in ogni caso, continueremo le verifiche".Intanto il primo ministro maltese Lawrence Gonzi ha chiesto all'Unione Europea di farsi carico del problema. Una richiesta condivisa da ministro dell'Interno Roberto Maroni che però attacca le autorità maltesi. "Non lasceremo che la situazione umanitaria, che ora è assolutamente sotto controllo, degeneri.Però non possiamo neanche continuare a subire una situazione ambigua, in cui noi ci prendiamo sulle spalle compiti che spettano ad altri Paesi, destinatari di finanziamenti da parte dell'Ue proprio per questa attività di soccorso".