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Fiat/ Merkel con Marchionne, ma Guttenberg boccia 3 offerte


Fiat/ Merkel con Marchionne, ma Guttenberg boccia 3 offerteL'ad del Lingotto: massimo 2mila esuberi Germania, ok cogestione
© APCOMRoma, 24 mag. (Apcom) - Se Merkel appoggia "indirettamente" il piano di Sergio Marchionne per l'acquisto di Opel, a raffreddare gli animi ci pensa il ministro dell'Economia tedesco Karl Theodor zu Guttenberg (Csu), che dalle colonne della Bild am Sonntag (Bams), ha definito "insufficienti" le tre offerte pervenute finora per l'acquisizione della casa automobilistica tedesca, fatte da Magna, Fiat e del fondo statunitense Ripplewood. Ma sull'edizione domenicale del tabloid di Springer, l'ad di Fiat rassicura: con noi nel peggiore dei casi si prevedono al massimo 2mila esuberi in Germania.Il ministro cristiano sociale Guttenberg, che doveva essere a Roma oggi, ma che all'ultimo momento ha annullato il viaggio, ha affermato alla Bams: "Ci troviamo ora con tre offerte per il rilevamento di Opel. Ma questo non significa che una di queste automaticamente e per forza abbia effetto". Con queste carenze, "un'insolvenza regolata sarebbe chiaramente la soluzione migliore, anch'essa potrebbe aprire delle possibilità per il futuro di Opel", ha ribadito.Un sostegno "indiretto" a Fiat arriva invece dalla cancelliera tedesca Angela Merkel (Cdu). Secondo informazioni della Bild am Sonntag, la leader conservatrice boccia l'offerta fatta dal gruppo austriaco-canadese Magna, con il partner russo Sberbank Rossii, nel caso in cui all'impianto Opel di Bochum, nel Land Nord Reno Westfalia, siano tagliati 2.200 posti.L'ad di Fiat Sergio Marchionne inserisce "il turbo" e in un'intervista a Bild am Sonntag promette: almeno 23-25mila posti di lavoro in Germania restano garantiti. Il manager della casa automobilistica torinese ammette, tuttavia, che la sua azienda incontra "ancora alcune riserve" in Germania, ma "a differenza degli altri concorrenti, il nostro piano è un baluardo contro l'esodo della tecnologia automobilistica dalla Germania e dall'Italia". E ancora: "I nostri numeri sono onesti e non nascondono i costi che alla fine finiranno sulle teste dei contribuenti tedeschi".Il "Fiat-Chef" in concreto, riassume Bild am Sonntag, garantisce che "nel caso più sfavorevole in Germania si taglierebbero al massimo 2mila posti di lavoro nell'integrazione di Opel in un gruppo unitario senza debiti con la Fiat". Per Marchionne "il nostro piano soddisfa al meglio tutti i criteri. Chiunque, anche in politica, padroneggia l'aritmetica, può provarlo". Il Lingotto si dichiara inoltre a favore della "Mitbestimmung", la cogestione sindacale. Fiat, sottolinea Bams, dispone, a differenza degli altri offerenti, di un sufficiente ed elevato cash flow di oltre tre miliardi di euro all'anno. A questo vanno aggiunti 1,5 miliardi di euro provenienti dalle sinergie con Gm Europe, Opel inclusa, che ci consentiranno di restituire le garanzie statali al più tardi entro 5 anni.In un'altra intervista a Der Spiegel, rilanciata oggi dalla Stampa, Marchionne attacca Magna: "Se uno dei miei venisse da me con un piano simile, il giorno dopo si ritroverebbe senza lavoro". Per l'amministratore delegato della Fiat ""Magna si comporta come se avesse scoperto la Russia, mentre probabilmente conosciamo meglio noi quel mercato. Il mercato automobilistico russo è crollato del 50% negli ultimi sei mesi e non può assorbire le scorte di Opel senza mettere a rischio l'industria locale".Ottimista sulla trattativa in corso tra il Lingotto e la casa automobilistica tedesca, il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, che ieri, a margine dell'incontro con il segretario Usa all'Energia Steven Chu a Roma, ha affermato che l'offerta della Fiat "sul piano industriale è di maggiore prospettiva".Cuc