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Febbre suina, Il Messico si ferma, sospese anche le messe

Post n°79 pubblicato il 26 Aprile 2009 da permaloso1985

Febbre suina, Il Messico si ferma, sospese anche le messe
Scuole e università chiuse fino al 6 maggio, 81 presunti morti
.
© APCOM
Città del Messico, 26 apr. (Apcom) - Il Messico e i suoi 20 milioni di abitanti si fermano: le autorità hanno sospeso tutte le attività previste oggi, funzioni religiose comprese, per tentare di arginare il virus dell'influenza suina, che ha causato 20 decessi confermati nel paese su 81 "presunti". Mentre l'Oms non esclude una possibile pandemia, dalla Farnesina, intanto, si raccomanda ai viaggiatori italiani di evitare di recarsi in Messico e nelle zone a rischio.
Fino ad oggi, 1.324 malati sono stati messi o sono ancora sotto attento controllo medico. Il nuovo virus "potrebbe chiaramente provocare una pandemia", secondo l'Oms, l'Organizzazione mondiale della sanità. Non può essere arginato, hanno aggiunto le autorità sanitarie americane. Poco dopo, annunciavano di aver scoperto due nuovi casi in Kansas. Un gruppo di esperti americani sono arrivati in Messico per lavorare con le autorità sanitarie locali. Il primo obiettivo è quello di contenere il più possibile il dilagare dell'epidemia.
Il Messico ha confermato che tutti i casi registrati nel paese provengono dal contagio umano, cosa che preoccupa particolarmente l'Oms. Sebbene non sia stato registrato nessun nuovo caso nella capitale nelle ultime 24 ore, il Messico ha rafforzato le misure anti-contagio con un decreto presidenziale: isolamento dei malati, diritto delle autorità a entrare in qualsiasi locale, a controllare i viaggiatori, i bagagli e le merci.
La Chiesa cattolica, che in Messico conta il più grande numero di fedeli al mondo dopo il Brasile, ha annullato le messe oggi nella capitale, rispondendo all'appello del ministro della Sanità alla sospensione delle riunioni pubbliche di qualsiasi natura, siano esse culturali o sportive. Scuole e università, feme da venerdì, non saranno riaperte fino al 6 maggio. Oggi, i due incontri della prima divisione di calcio previsti nel paese saranno disputati a porte chiuse. L'aeroporto della capitale resta aperto, ma dei team medici sono sul posto per occuparsi dei passeggeri. Le autorità messicane hanno ribadito che esiste un farmaco anti-virale efficace, migliore della vaccinazione di massa inizialmente annunciata. Per l'Oms il tempo stringe e la malattia si estende.
Negli Stati Uniti, i due nuovi casi individuati in Kansas si aggiungono a quelli scoperti in California a Texas. Casi sospetti sono stati rilevati anche a New York su 75 studenti che presentavano sintomi, benigni, dell'influenza, secondo le autorità sanitarie della città. La notizia che molti di loro sarebbero stati recenemente in Messico non è stata confermata.
A Londra, uno steward della compagnia British Airways che rientrava dal Messico è stato ricoverato, con sintomi che assomigliano a quelli dell'influenza. A Bogotà, cinque viaggiatori in arrivo dal messico e con sintomi presunti sono stati visitati.
Numerosi paesi sudamericani hanno decreato lo stato d'allerta sanitaria o annunciato misure preventive. La Spagna ha invitato alla prudenza prima di andare in Messico e la Francia ha annunciato la creazione di un centro di crisi. E' invece ancora in fase di valutazione l'opportunità di assumere iniziative relative a controlli alle frontiere in Italia, che, ha fatto sapere il ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali, sta monitorando ora per ora, in costante contatto con gli organismi europei e internazionali, l'evolversi della situazione in Messico e negli Stati Uniti.
La Farnesina, dal canto suo, sconsiglia a tutti i cittadini italiani di recarsi nelle aree del Messico interessate dal contagio dell'influenza da suini, che ha già provocato almeno 20 vittime accertate e oltre 60 sospette.
Nella sezione 'Viaggiare sicuri' del sito del ministero degli esteri, la Farnesina avverte che "nelle ultime settimane si è registrato in Messico un aumento di casi di influenza acuta di origine non ancora definita particolarmente concentrati nella capitale Città del Messico". "A meno di motivi improrogabili", precisa ancora la Farnesina, "si consiglia ai viaggiatori che intendano recarsi nelle zone sopra indicate di rinviare i propri programmi di viaggio in attesa che la situazione sanitaria locale torni alla normalità".
Infine la Cia, Confederazione italiana agricoltori, in merito ai casi di influenza suina registrati in Messico e Stati Uniti che hanno suscitato un pronto intervento da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità, chiede che, come già fatto per il pollo e la carne bovina, l'obbligo della provenienza del prodotto va adottato anche per i maiali. In questo modo si offrono opportune garanzie ai consumatori dato che i produttori italiani hanno investito molto in qualità e sicurezza.
Gli allevamenti nazionali di maiali - si legge in una nota della Cia - sono sicuri. La rete sanitaria funziona perfettamente. I controlli sono rigorosi. "Bisogna evitare allarmismi inutili che possono provocare ingiustificate e pericolose psicosi tra i cittadini. Nel nostro Paese ci sono misure valide che hanno dato importanti risultati, soprattutto nelle vicende dell'aviaria e della Bse. Ecco perché è necessario che, come è stato fatto per il pollo e per la carne bovina, anche ora si renda obbligatorio, in etichetta, la provenienza della carne suina" L'etichetta d'origine - sottolinea la Cia - è un provvedimento che va adottato subito anche per i maiali. I consumatori hanno, infatti, il diritto di conoscere la provenienza del prodotto che acquistano. In questo modo si ha una completa tracciabilità dell'intera filiera. Come è stato fatto, con successo, per il pollame e per la carne bovina, adesso bisogna procedere sulla stessa strada.
VGP

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