ESSERCI

La valigia di cartone


Era partita dal paese con la valigia piena di tutto quello che le sarebbe servito,ignara degli imprevisti che sarebbero capitati di li a poco.Mentre stavano sul treno e si addentravano nel cuore dell'isola per poi riuscirne dall'altra parte,il controllore avvisò tutti i passeggeri che a causa di un imprevisto tutti i passeggeri dovevano lasciare il treno per proseguire su un autobus.La gente prendeva le proprie cose e nel cuore della notte,attraversando i binari,si ritrovarono fuori della piccola stazione di Roccameli,solo lei camminava piano,lenta.Pensava a sua madre,sentiva dentro caldo,un calore salirle sul petto,poi in viso e si accorse che stava sudando.Ormai non poteva ritornare più indietro e poi si disse che se le andava male poteva sempre mollare e cercare lavoro vicino casa,mal pagato, sicuramente ma senza dover per forza strafare.Timorosi di quanto stava accadendo,nessuno si lamentava,le persone pensavano a salire sull'autobus e dopo poco erano tutti seduti;lei arrivò con il suo fare di donna vissuta male,scontenta,i capelli che le uscivano fuori da un'improbabile coda,e alla fine pensò come fanno le vecchie sedute nei vicoli,quando parlando a bocca aperta ridono, mostrando i pochi denti,pensò come loro. e che questo fatto era di sicuro un brutto presagio,anche se con tutta se stessa si prometteva che le doveva andare bene,per forza.Erano solo passati 25 anni ma,lei era ancora lì, su quel treno lasciato a metà corsa,due carrozze sole,nella stazione, nella notte tiepida di ottobre, oppure se ne era ritornata a casa.Forse la vita stava iniziando adesso,adesso che lo sconforto veniva cullato dalla rassegnazione e che poteva ancora recuperare sul tempo,sugli errori fatti;c'erano tante cose che erano sopraggiunte e poi c'era lei, sua figlia,così diversa ma tanto uguale in fragilità e paura,arrabbiata col mondo ma così assetata di conoscere.Lei c'era sempre stata nei sui pensieri.Aveva sempre cullato l'idea di poter essere un'altra lei ma,diversa. Lei così richiedente di attenzione che si nascondeva dietro credenze e miti nordici..Aprì la finestra e vide che gli alberi sulla strada si stavano spogliando era il periodo in cui le foglie volano su per l'aria,i rampicanti si tingono di porpora e il tepore di metà giornata avvisa che l'inverno fra un paio di settimane al massimo un mese,sarebbe arrivato.Odiava l'inverno,il freddo,