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Post n°42 pubblicato il 11 Ottobre 2015 da azzurraio26
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Post n°41 pubblicato il 09 Ottobre 2015 da azzurraio26
Aveva avuto solo un figlio, nessuno lo ricordava più nel vicinato, la conobbi durante il terremoto del '68..la valle del belice. Stellina era una vecchina di 70 anni, faceva la puttana...non come quelle che stanno pe strada o nelle vie tipiche di grandi città portuali, era più una come si potrebbe dire oggi, un'iniziatrice. Ero arrivato nella Valle del Belice con l'esercito, ero medico e sergente con base nell'entroterra siciliano, là dove le montagne, forti e dure nelle loro membra non si erano mosse di un millesimo.Avevamo allestito una specie di campo militare, alcuni soldati si erano fatti il campetto di calcio, con tanto di porta e portiere; e poi che dire dell'ospitalità della gente del posto..generosa, gentile che si divide in quattro per il nuovo arrivato ma, guai ad offendere la sua indole che da bonaria diventava schizzosa e malefica!! Conobbi stellina, così conosciuta nel suo paese...bè diciamo quel che rimaneva del paese, solo macerie, qualche vecchio col bastone che al primo sole, si faceva vedere con la sedia sotto braccio e la spostava, inseguendo i raggi caldi e salutari..e i gatti, magri che più magri non ne avevo mai visti prima di allora. Stellina era una delle poche che non voleva uscire da casa, e noi dovevamo sgomberare la zona..
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Post n°39 pubblicato il 05 Ottobre 2015 da azzurraio26
Michele capì, e volle andare via,via di casa. Gli dispiaceva lasciare i fratelli e le due sorelle; 6 figli e tra loro tanti uniti,i vicini non li avevano mai sentiti litigare nè fra di loro nè tanto meno con altri del circondario. Era lei che Michele non poteva vedere,sopportarne la presenza:sua madre! E così,prese una stanza piccolissima in affitto, poco distante dal cortile dove era sempre vissuto. Piccolissima:un pagliericcio su una tavola sostenuta da due trespi,una sedia e un piccolo tavolo; il servizio igienico assicurato da un vecchio secchio coperto da un cartone. Si portava, quando pieno alla fogna,si svuotava ed era tutto lì, quella che in francia chiamano: la toilette.Era il 1935. Michele faceva il bracciante, lavorava nei campi. La sera, quando rincasava, era così stanco, che adagiandosi sul pagliericcio vi rimaneva immobile con gli occhietti aperti, a vederlo poteva sembrare un morto o un catatonico. Andava a piedi Michele,chilometri e chilometri sotto il sole cocente di quell'isola arsa,ora a Burgio,poi a Bisaquino e Prizzi,Salemi e così via, a girare come un circense e a dormire sotto le stelle, se il lavoro si allungava per più giorni o per un paio di settimane. Lui, non era un tipo che si lagnava, mai, nemmeno con se stesso.Non si era mai pianto addosso. A volte quando gli toccava dormire fuori, all'aperto, non era mai solo, tanti erano come lui, sovraccarichi di fame e di figli,beveva insieme a loro qualche bicchiere di vino, forse un paio..che dire, a Michele piaceva bevicchiare e quando poteva ne approfittava ma, sempre non creando problemi di sorta. Iniziava insieme agli altri braccianti alle prime luci dell'alba, per poi finire quando nel cielo compariva la luna con tutte le stelle del firmamento. E l'estate, ancora peggio. Era il periodo fascista per eccellenza; da poco era entrata in vigore una nuova tassa, detta"tassa al celibato". Michele, capì che se si metteva a pagare anche la tassa al celibato, l'affitto, quel pò che mangiava, e qualche bel litrotto di vino,(se buono era meglio), non ce l'avrebbe mai fatta! Allora perchè non ammogliarsi? |
Post n°38 pubblicato il 28 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°37 pubblicato il 28 Settembre 2015 da azzurraio26
Lei sorrise e disse..finalmente ci sono riuscita. Brava, pensai ricordando quando insieme si stava nella calda terrazza,a quell'umile balconcino, a quando incoscienza e spavalderia mi presero la mano e ti feci fumare.. Le botte che ci presi Avevi solo 7 anni. A te che oggi sei una donna,una donna speciale,e che ogni giorno ci dai forti emozioni,e ci infondi la forza per andare avanti anche quando avanti c'è solo nebbia ma oltre la nebbia ci dici che c'è il sole.. Grazie,vestitino col trenino. |
Post n°36 pubblicato il 23 Settembre 2015 da azzurraio26
Cristina disse così quella volta,ci sembrò un buon invito,un pò strano perchè Cristina non era una della nostra "cerchia" ma, acconsentimmo tutti quanti, forse solo per prenderci gioco di lei o per curiosità.Si diceva in paese, che a casa sua ci fossero gli spiriti. Cristina aveva lunghe trecce castane, spente, come spenti erano gli occhi e sorrideva di rado.Quando la madre la chiamava per rincasare,lei batteva forte i piedi e gridava,come un cane preso per il guinzaglio e trascinato con forza. Adesso, penso che quello per lei consistesse nel suo odio contro quel mondo grigio e puzzoso di piscio e di lisciva sporca, capisco quanto liberatorio era per lei, quel battere dei piedi. Da bambini o,forse solo io, non tieni conto di parecchie cose, riguardo a possibili inviti, la più importante fra tutte, quella dei genitori di chi ti fa l'invito:quelli di Cristina erano degli handicappati, per usare un termine felice. Si perchè il padre aveva due orecchie molto grandi su una testa e un corpo piccolo,aveva inoltre un vocione da orco ma era del tutto innoquo.Minus,con Q.I. 30, così avrebbe scritto una dottoressa di mia conoscenza,visitandolo e facendogli il test sulle capacità mentali. Pare che fosse superdotato e che sciupasse i soldi con donne di malaffare(così correva voce in paese).Ai miei occhi di bambina e poi di ragazza mi sembrava strano che un tipo come lui si fosse sposato o meglio,che lo avessero ammogliato,credo sia più giusto dire così! Per il paese lui era l'"aricchiuto " La mamma di Cristina,una donnina piccina picciò,aveva i capelli legati fortemente dietro,una crocchia bassa,forse era una treccia; faceva le pulizie, tutti la trattavano come un essere inferiore e anche i bambini si prendevano la confidenza di darle del tu. Cristina era una ragazzina taciturna,sapeva della sua famiglia,sapeva della sorella maggiore data in affidamento a una famiglia agiata del paese e solo il fratello, un ragazzotto abile che stava imparando il mestiere di muratore e che non somigliava nè per carattere nè per fisico ai genitori, stava con Cristina il pomeriggio,atteggiandosi a bulletto del quartiere,stava seduto con lei ai gradini esterni di casa propria. Quel pomeriggio rimasi io sola con Cristina, mi sembrava brutto lasciarla lì e scappare via, più o meno come avevano fatto gli altri, che rimasero fuori dal portone. Ricordo che il portone, non aveva la maniglia,bensì un buco dove ne usciva un laccio che, tirandolo, si apriva.Gli altri,scappando, avevano gridato in coro:"Cristina orecchie lunghe"...ridendo forte forte,che matti..Ancora oggi a distanza di tanto tempo, rivedo ancora quel viso, la sua espressione, forse sarebbe più corretto dire: la sua non espressione.Infatti niente.., non aveva espressione.. Dai primi scalini saliti,traballanti e crepati, sentivo dentro una specie di smania, e a poco a poco un pochino di paura che, però aumentava sempre più; guardai Cristina che stava già al piano e feci finta di niente,ci sorridemmo,con delicatezza ma,avrei voluto essere a casa mia, davanti al televisore oppure sul lettone di mia zia, a mangiare pane e uva.. Arrivata accanto a Cristina lei mi disse qualcosa ,mi girai perchè mi sembrò di aver intravisto qualcosa, qualcosa che attirò la mia attenzione..come se mi fissassero.. Mi girai.. dalla parete cadente, il muro perdeva l'intonaco,il gabinetto non aveva la porta, per terra il pavimento era in parte rotto e in alcuni punti mancava addirittura il soffitto e un'odore di muffa e di umidità riempiva la casa Fu un attimo, e in quell'attimo mi sentii salvata da un benedettissimo topo,grande,grigio e frettoloso.. Iniziai a gridare e istintivamente feci le scale non so come, so solo che, un attimo dopo ero già a casa mia. Cristina mi è rimasta nel cuore, lei la sua casa, la sua dolce ingenuità, e poi da grande la sua rabbia contro il mondo. Cristina è stata meno fortunata di me, forse Ha sposato un uomo che l'ha riempita di figli, credo anche di botte,e che nel giro di niente ha dilapidato l'eredità del nonno paterno di lei,(uomo d'onore, rispettoso e rispettato),senza un vero e proprio lavoro ma gestendo piccole bische clandestine, travestite da sala giochi. Quando piove e sento freddo,penso di Cristina.
A Cristina, che è rimasta...mentre io scappavo portandomi la rabbia dentro. BUON ANNO CRISTINA,CHE SIA BUONO DAVVERO. A Natale sono andata dai miei.Il paese si sta sempre più ingrandendo e mentre al supermercato mi ero incollata due casse di acqua e una confezione di biscotti e non vedevo l'ora di poterne mangiare uno, dietro al reparto delle salse ho rivisto Cristina.Volevo abbracciarla, dirle che la ricordo sempre e magari darle gli auguri...chissà ho pensato:adesso le chiedo se viene in macchina a fare un giro, magari a prendere una granita al limone al porto! Ho cercato i suoi occhi, uno sguardo che potesse farmi avvicinare..ero incerta,poi mi sono avvicinata, stava parlando con un'altra donna, forse una vicina.Parlavano dei figli in genere, e Cristina si lamentava della sua, forse la maggiore, che rincasava tardi la notte e non diceva dove trascorreva il tempo. L'ho vista con una strana espressione, come se anche i figli la trattassero come eravamo soliti trattarla noi, i bulletti del quartiere...l'ho aspettata fuori, mi sono messa a piangere come una fontana, mentre la gente mi passava vicino, qualcuno mi ha guardata. Cristina è uscita con una bottiglia di vino, di quello sciolto e un incarto del supermercato in mano, forse del salame..sono andata vicino a lei e le ho detto:CIAO CRISTINA, TI RICORDI DI ME, DI QUANDO SI GIOCAVA INSIEME..mi ha guardata e mi ha detto: FORSE MI SCAMBIA..ed è andata via, ha attraversato la strada ed è entrata in un portone. Cristina abita lì, lo so, al primo piano.Sono rimasta un pò ferma, im mezzo alla strada..qualcuno mi ha pure gridato dal finestrino della macchina,mentre passava. Ho acceso una sigaretta, l'ho fumata tutta, poi ho pensato che Cristina mi odia, ci odia, lo ha sempre fatto.Quando mi sono iscritta alle superiori, lei mi ha detto che sarei cambiata, che così prima o poi me ne sarei andata, lei aveva finito le medie due anni dopo e non perchè era deficiente..aveva tanta rabbia in corpo che avrebbe potuto far scoppiare l'universo. Alla fine, penso che l'hanno promossa perchè non aveva fatto nemmeno un'assenza, del resto almeno a scuola il pavimento non sarebbe caduto da un momento all'altro, come a casa sua. Vorrei dire solo a Cristina:SCUSA, per quella volta che ti ho accusata e tu eri innocente e quando mi hai visto, io avevo paura che mi avresti picchiata, invece muovevi la testa, le tue code me le sono viste dentro al naso, vicino agli occhi, poi ti sei messa a piangere, a gridare che non era vero..ed è stata la fine, cara Cristina. Penso che sia stato quello il momento di non ritorno, in cui ho deciso di farmi prendere a calci dal mondo intero..se ci sono riuscita? In parte!! Quando eravamo piccole, al paese, al curvone avevano da poco tirato su un palazzone, pure con l'ascensore, e non ci voleva nemmeno la moneta per salire e scendere..Ricordo che ci passavamo i pomeriggi a salire e scendere, era la nostra giostra,poi misero il portiere e fu così che dovemmo dire addio all'ascensore. Non fu una grossa perdita, perchè prendemmo ad andare alla spiaggia della fornace abbandonata, a fare i ricci.Quando andammo a casa cotti e rossi come pomodori, mia madre mi diede una dimostrazione di come sono fatte le mani dei contadini...un orecchio mi divenne gonfio e tumefatto nel giro di pochi minuti e quella fu l'ultima volta che mia madre mi mise le mani addosso.Ma quella è un'altra storia. Ciao Cristina, forse la prossima volta che ritorno, suono al tuo campanello e ti chiedo se mi indichi la via del porto, se per favore sai di quel baretto dove andavamo a rubacchiare all'anziano signore.. |
Post n°35 pubblicato il 21 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°34 pubblicato il 21 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°33 pubblicato il 21 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°32 pubblicato il 18 Settembre 2015 da azzurraio26
I MIEI GATTI MI ASPETTANO I MIEI GATTI MI AMANO I MIEI GATTI SONO DEI RANDAGI VANNO IN GIRO QUALCUNO E' MORTO MALE QUALCUNO LO VEDO DOPO GIORNI SONO I MIEI AMICI QUELLI CHE NON HO SONO I MIEI PENSIERI NERI E BIANCHI MACULATI,PENSIERI VELOCI E PENSIERI COMPLICATI PENSIERI DI TUTTO DI NIENTE DI GENTE CHE ANDATA VIA E DI GENTE CHE NON RITORNA, I MIEI GATTI LO SANNO SANNO CHE SI STA UN PO E POI SI VA VIA SI VIENE E SI VA CHISSA' SE I MIEI GATTI SANNO DI COME ERO E DI COME DIVENTERO' DI SICURO SANNO DI COME SONO I MIEI GATTI |
Post n°31 pubblicato il 18 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°30 pubblicato il 18 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°29 pubblicato il 18 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°28 pubblicato il 12 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°27 pubblicato il 12 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°26 pubblicato il 12 Settembre 2015 da azzurraio26
mi chiedo dove vanno a finire i pensieri,quelli non buoni... buoni propositi del mattino in quale angolino della giornata vi siete rintanati... i capelli rasati ma, non so dove vanno a finire i capelli tagliati...le frasi giuste,quelle che fanno sembrare bella e figa,perchè non uscite dalla mia bocca...e tu uomo come mai sei diventato così...non piaceva forse anche a te il tango argentino e il buon gelato...quella rosa presa e buttata perche non aveva profumo...una rosa è una rosa può anche non profumare...una donna è una donna e anche non bella non puoi buttare...a volte nel lume dell'umile comprensione,trovo felice la frase che tutto si trasforma...mi sento il centro dell'universo nell'accettazione che tutto si trasforma...niente muore ma,il dolore, il dolore ,come lo trasformi... il dolore...sta tutto lì,in quella piccola ruga in fondo alla fronte.. o dentro al tuo cinismo...quanti puntini nella mia mente, e quanti puntini persi, chissà dove saranno...mi chiedo se unendo tutti questi puntini, ne verrebbe fuori qualcosa di buono o solo spazzatura...chissà...
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Post n°25 pubblicato il 09 Settembre 2015 da azzurraio26
Cosè se non vita che come l'acqua scorre e lava. Se come respiro inonda il petto e senti inondarti di aspro e fresco profumo d'erba E' forse la ricchezza.. o la vanità di una bellezza che passa e lascia solo nostalgico rammarico... Si,la senti anche tu,solo a volte... si,solo per pochi e meravigliosi secondi senti la felicità, lasci i pensieri e tutto quello che non è mai stato.. Quando cerchi di capirla,ecco che non cè già più volata,forse perduta o solo allontanata.. E' tutto quello che sei e che nessuno sarà mai.. Tutto quello che ti scorre dentro,come lava ma, anche come ruscello.. la tua forza,la tua sofferenza le tue emozioni e le tue debolezze.. Sei Tu Unicità che mi appartiene, che come l'aria appartiene anche a te Tu che ridendo dirai,una matta in più Io che saprò di non essere puntino ma più puntini e anche con imbarazzo ma con coraggio ci sarò quando agosto tornerà e porterà con se tristezza e solitudine,e lo scintillio di alberi e comete mi troverà sempre qua, all'unicità. Azzurra26 a tutti coloro che cadono e sempre si rialzeranno. |
Post n°24 pubblicato il 09 Settembre 2015 da azzurraio26
Tra tutte le cose di cui vado matta c'è quella per la rinascita delle cose altrui,buttate da quest'ultimi e comprati da me medesima sulle bancarelle dell'usato.Mi eccita talmente tanto trasformare una gonna di jeans in una maxi borsa che per giorni non sto più nella pelle,oppure..vabbè adesso ho poco tempo ma, la prossima volta vi dirò come fare per ottenere cose sempre originali e di qualità.E io che credevo che l'eccitazione fosse solo per chi aveva un patner.Non è uguale,certo,rispetto il mondo maschile,così tanto criticato da noi donne,però è già qualcosa.A chi è solo come me,dico,reinventati e pensa a quanta unicità c'è in te...scoprila!! |
Post n°23 pubblicato il 02 Settembre 2015 da azzurraio26
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Post n°22 pubblicato il 26 Agosto 2015 da azzurraio26
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Inviato da: Bizzozzero
il 24/09/2016 alle 19:45
Inviato da: tony.marcoffio
il 25/04/2016 alle 16:31
Inviato da: sols.kjaer
il 08/02/2016 alle 12:47
Inviato da: bondimotta
il 28/09/2015 alle 09:01
Inviato da: toriganail
il 18/09/2014 alle 20:16