AZZURROINDACO

LA VOLONTA' INCONSCIA DETERMINA LA NOSTRA VITA E I NOSTRI INCONTRI?


Quando ho iniziato a lavorare su me stesso, prima ancora di attivare quelle qualità che mi rendono un indaco consapevole, ho dovuto capire qualcosa di sconvolgente che stava accadendo nel mio cervello.Con un semplice test kinesiologico (test che misura la forza del soggetto in contemporanea alla formulazione di un pensiero creduto reale sia a livello inconscio che consapevole), mi resi conto che nella mia mente vi era una dissonanza pazzesca tra ciò che stavo volendo razionalmente, e ciò che il corpo riteneva vero.Avevo una forte intolleranza al nichel, e alla mia affermazione "VOGLIO GUARIRE", la mia forza muscolare diminuiva. Il segnale, come tutti i terapeuti di kinesiologia applicata sanno, era chiaro: nel mio inconscio vi era una sorta di autosabotaggio. Secondo la parte più profonda di me, che io chiamo "volontà inconscia", non era possibile né prioritario il guarire.Come si fa allora a ribaltare questi messaggi che scorrono dentro di noi? Il primo passo è rendercene conto. Il secondo è andare ad indagare sugli aspetti ancora più profondi che inducono la nostra parte irrazionale (eppure dominante) a credere (e quindi a realizzare) l'esatto contrario di ciò che vogliamo. I sabotaggi e i messaggi subliminali sottili che ci arrivano dall'ambiente sono materia di studio di molta parte della psicologia più raffinata di oggi. Ma spesso le cose non sono così facilmente indagabili: occorre scendere nei piani inferiori di memorie di cui nemmeno si ha il sentore. Un parto difficile nel quale abbiamo raccolto, ancora nell'utero materno, la forte energia di paura o preoccupazione di nostra madre o del medico che le parlava. Oppure, una forte memoria di morte o di fallimento o paura, o magari un senso di colpa derivante da qualcuna delle vite precedenti che il nostro dna ha registrato e continua a riproporci.Grazie alla sensitività si possono recuperare queste memorie e, in un gioco paziente e spesso in una sola battuta, comprendere attraverso il proprio corpo il ruolo che esse esercitavano sulla nostra vita, salute e, soprattutto, l'origine delle nostre credenze di fondo.Spiritualmente parlando, appare evidente che la struttura stessa delle nostre convinzioni e memorie inconsce determini l'andamento delle nostre circostanze. Si tratta di quello che in gran parte viene descritto come "karma", o tendenza di vita. Fatti ed eventi ricorrenti sono frutto di "lezioni da apprendere in questa vita" e che, nel novantanove per cento dei casi, sono riconducibili a tutte le vite precedenti. Tutto ciò è risolvibile, a patto di fare quel "salto nel buio" che ogni vera presa di coscienza ci impone di fare. Fare abbastanza silenzio dentro di noi, per riuscire ad ascoltare queste memorie.Un suicidio, con tutto ciò che esso ha emotivamente comportato, può ripercuotersi sulla nostra attuale vita, a livello di tensione toracica o di blocco energetico dei reni (paura). La comprensione del motivo di queste ripercussioni sul corpo e sul nostro modo di affrontare le cose è l'esatto messaggio di guarigione che porta al loro superamento. Questo è un sistema efficace per spezzare la ripetizione. Ma ne esistono altri. Tuttavia, la costante è sempre la stessa: quando si libera la memoria negativa dominante, il corpo ci dà un forte segnale. Prima di oppressione, poi di liberazione...Questo è anche il modo per riscrivere la volontà inconscia, e svoltare su un sentiero più illuminato e potenzialmente illimitato di felicità e realizzazione. In generale, al di là di ogni retorica: di LIBERAZIONE.