Questa mattina è successa una cosa strana.
Avevo dormito poco e male, a causa del dannatissimo incubo che da troppo tempo ormai disturba il mio riposo, e in preda a non so quale impulso ho deciso di regalarmi un computer portatile per cominciare a tenere un diario.
Mesi fa in treno presi posto accanto ad un signore di mezza età e poichè il viaggio era lungo e noioso decisi di sondare un po' la sua mente: era uno psicoterapeuta, dunque tra i suoi ricordi ho trovato parecchio con cui divertirmi...è incredibile per me constatare di quale fantasia siano dotati gli umani, quando si tratta di rovinare la propria vita o quella degli altri. Ad ogni modo, pare che scrivere sia un grande rimedio contro il disordine, perciò ho pensato che, se davvero è un'attività tanto terapeutica, potrebbe aiutare anche me. Di certo non potrei entrare nello studio di uno psicologo per parlare dei miei "problemi" come un trentenne qualsiasi, magari esordendo con un "buongiorno dottore, io disgraziatamente posso leggere i pensieri altrui con la stessa facilità con cui lei guarda un film in televisione, purtroppo ogni tanto i sentimenti degli altri mi pervadono e faccio molta fatica a tornare in me, può per caso prescrivermi un buon ansiolitico? Tenga anche presente che non la pagherò, visto che prima di andarmene cancellerò dal suo cervello ogni ricordo di me e di questa conversazione".
La pioggia ha deciso di concedere a Londra una tregua giusto prima che io uscissi dalla stazione della metropolitana, perciò ero piuttosto di buon umore quando sono arrivato all'Apple Store di Regent Street. Il commesso che ho scelto era un ragazzino un po' troppo entusiasta, che comunque mi ha dato un sacco di spiegazioni su come si usano i loro computer e mi ha persino regalato degli adesivi e una tessera per acquistare musica online. Alla fine l'ho solo guardato e ho "spinto" verso di lui: mi ha consegnato docilmente il portatile che volevo assieme al miglior lettore mp3 Apple disponibile, ha passato nel pos la tessera della biblioteca che gli ho consegnato al posto della carta di credito, ha battuto uno scontrino ignorando le proteste della macchinetta e senza farmi pagare nulla mi ha accompagnando chiacchierando all'uscita, come io gli avevo ordinato.
Domani mi attende una giornata impegnativa, ma questo pomeriggio lo dedicherò alle gioie dell'informatica e del cibo spazzatura senza troppi rimorsi.
Inviato da: scrivisulmioblog
il 04/06/2008 alle 11:36