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RAGAMUFFIN: VARIAZIONI SUL TEMA

Post n°149 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da abbeh


La scoperta del Ragamuffin, avvenne in un modo piuttosto insolito; avvenne nel posto più ovvio, ma nello stesso tempo nel più inimmaginabile: la Giamaica.
Era il 1992, anno memorabile, l'anno del mio primo viaggio vero: prima volta in aereo, prima volta oltreoceano, prima volta da donna adulta.
Avevo fatto altri viaggi, ma di solito si era trattato di cose da ragazzi, zaino in spalla e autostop in giro per l'europa: classiche cose da 20enni. Quello aveva un sapore diverso, uno spirito diverso; un sogno che avevo coltivato per anni. E poi c'è da dire che - musicalmente parlando, ma anche filosoficamente, direi - ero anche nella mia fase reggae. Reggae dalla mattina alla sera, reggae in spiaggia, reggae alle feste, reggae mentre studiavo ecc...

Quando arrivammo in Giamaica io e Mr C. fummo investiti da una serie di emozioni che ci lasciarono senza fiato. La prima fu la temperatura, sapevo che avrei trovato caldo, ma non mi sarei mai aspettata di sentire i vestiti arroventarsi di colpo all'apertura del portellone dell'aereo. La seconda fu scoprire un mondo fatto di case di legno, strade polverose, gente per strada a piedi nudi, bambini che facevano l'altalena con lo pneumatico di un camion, mentre nel nostro Ford Transit con aria condizionata Louis Amstrong cantava what a wonderful world.
La terza sorpresa furono Rupert e Dwait due ragazzi del posto con i quali facemmo amicizia e che ci introdussero nella vera Giamaica. Prima di tutto ci portarono a mangiare a casa loro: una fantastica baracca con tanto di tetto in lamiera, nella esclusiva bidonville sulle colline di Montego Bay. Io e Mr C. gasatissimi, la sera dell'appuntamento avevamo già pronto il taxi fuori dall'albergo, quando scoprimmo che nessun tassista sarebbe mai stato disposto a portarci fin la; e allora - timidamente - seguimmo a  piedi i nostri amici, nel fitto del sottobosco tropicale, arrampicandoci come capre su per un sentiero piuttosto fangoso che non sembrava molto adatto ai jeans bianchi che avevo indossato per l'occasione. Inutile dire che dopo essere stati letteralmente presi d'assalto dall'intera famiglia che si componeva di un tot imprecisato di persone, ed essere stati rimpinzati a dovere, abbarbicati su un balconcino che stava in piedi per opera e virtù dello spirito santo scoprimmo che da quella collina si godeva di un panorama fantastico.

E dopo cena, tutti a ballare: naturalmente ragamuffin! E fu così che scoprimmo che il caro vecchio Bob, ormai aveva ceduto il passo a giovani progressisti (perchè ci spiegarono che il reggae tradizionale ormai lo ascoltavano solo i rasta, cioè dei vecchi e testardi reazionari per niente amati nella loro stessa terra), proiettati verso il futuro, proiettati verso il mondo; giovani i cui ritmi si fondevano con quelli più commerciali e commerciabili del rap americano, e le danze si mischiavano in un intrigo di muscoli con la break dance e quello che ne veniva fuori era, per certi versi piuttosto sconcio, ma sicuramente molto iù intrigante. Tanto intrigante che non appena ci fummo ripresi dai postumi dei bagordi della notte appena trascorsa, ci mettemmo subito alla ricerca di musica da comprare. Quello che trovammo fu una roulotte giallo banana, totalmente priva di ruote, parcheggiata in prossimità del mercato popolare di Montego Bay, dentro la quale un DJ (secondo me pazzo, o quanto meno "perso") vendeva 45 giri autoprodotti, e dal momento che non conoscevamo ne il nome degli artisti locali, tantomeno il titolo delle canzoni che avevamo sentito, Mr C. decise che l'unica era cantargliele; ancora rido e ancora non so se  rido più per il tentativo artistico di Mr C. o per la faccia del Dj quando lo ha sentito.

Quel viaggio fu e sarà per sempre indimenticabile.

 
 
 

MERITOCRAZIA

 

ELOGIO DELLA STUPIDITÀ

Sei stupido ?

Non ti preoccupare intelligenti non si nasce si diventa

Rivolgiti con fiducia all'ingegneria genetica

e rimuovi una volta per tutte i geni superflui!

(ammesso che tu abbia capito il messaggio)

Frase rubata dal sito k'tvehi

 
 

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