Una collega si avvicina durante una delle mie corsette mattutine per il corridoio e mi bisbiglia con fare perplesso: “Ti devo parlare... ieri ho passato la notte a casa sua (intendendo del suo nuovo boyfriend)…” Ed io: “ Tra un po’ ci sarà l’intervallo…”. E lei: “ Ti aspetto fuori!” Alle 11 del mattino ero già esausta, ma sempre pronta ad ascoltare le news di questa love story iniziata un mesetto fa. Eccoci fuori, la mia collega mi viene incontro esordendo: “ Ha fatto cilecca! (ovviamente si riferiva al suo di lui)” Ed io lì per lì non sapevo cosa rispondere, se farmi una grassa grossa risata o consolarla. Ho optato per la moderazione: le ho spiegato che essendo la prima volta l’intesa poteva non essere perfetta ma che pian pianino si arriverà alla soddisfazione totale. E da quel momento lì inizia con i dettagli: “lui ha goduto”, “io ci so fare (faccia soddisfatta)”, “peccato che abbia pensato solo a sé (faccino perplesso)”, “ed io? (dubbio amletico)”, “ci sono tanti modi per…(sguardo sognante)…ma lui…niente”, “ io l’ho fatto con tutto il cuore perché è dolcissimo (occhi a cuoricino)”, “forse lui sa che manca a livello “inferiore” e quindi compensa riempiendomi di attenzioni (si autoconvince)”, “sai, lui … non una ma due, tre volte… (quasi dispiaciuta)”, “ anche se quelle attenzioni mi piacciono… io ne vorrei delle altre…(guardandosi in basso)… hai capito, no?”, “anch’io esisto”… e via via sempre di più.Non sapevo più cosa risponderle e quindi le ho suggerito di dargli un’altra chance. Forse la seconda volta verrà meglio...ops, andrà meglio!
Consulenza del terzo tipo
Una collega si avvicina durante una delle mie corsette mattutine per il corridoio e mi bisbiglia con fare perplesso: “Ti devo parlare... ieri ho passato la notte a casa sua (intendendo del suo nuovo boyfriend)…” Ed io: “ Tra un po’ ci sarà l’intervallo…”. E lei: “ Ti aspetto fuori!” Alle 11 del mattino ero già esausta, ma sempre pronta ad ascoltare le news di questa love story iniziata un mesetto fa. Eccoci fuori, la mia collega mi viene incontro esordendo: “ Ha fatto cilecca! (ovviamente si riferiva al suo di lui)” Ed io lì per lì non sapevo cosa rispondere, se farmi una grassa grossa risata o consolarla. Ho optato per la moderazione: le ho spiegato che essendo la prima volta l’intesa poteva non essere perfetta ma che pian pianino si arriverà alla soddisfazione totale. E da quel momento lì inizia con i dettagli: “lui ha goduto”, “io ci so fare (faccia soddisfatta)”, “peccato che abbia pensato solo a sé (faccino perplesso)”, “ed io? (dubbio amletico)”, “ci sono tanti modi per…(sguardo sognante)…ma lui…niente”, “ io l’ho fatto con tutto il cuore perché è dolcissimo (occhi a cuoricino)”, “forse lui sa che manca a livello “inferiore” e quindi compensa riempiendomi di attenzioni (si autoconvince)”, “sai, lui … non una ma due, tre volte… (quasi dispiaciuta)”, “ anche se quelle attenzioni mi piacciono… io ne vorrei delle altre…(guardandosi in basso)… hai capito, no?”, “anch’io esisto”… e via via sempre di più.Non sapevo più cosa risponderle e quindi le ho suggerito di dargli un’altra chance. Forse la seconda volta verrà meglio...ops, andrà meglio!