Abisko e Norvegia

Cronaca di una vacanza di quasi 10 anni fa, da Abisko alle isole Lofoten


12 agosto 1997, undicesimo giorno di viaggio: tappa Abisko Turist - NarvikMi sveglio col rumore di tramestio di borsette della spesa, quelle che Roberto usa per impacchettare i vestiti nello zaino e che sfrigolano nel silenzio della nostra cameretta di ostello. Sono da poco passate le 8, dalle tende grigie passa un po’ di luce, ma si intuisce che non c’è il sole.Tempo brutto oggi, meglio così, sarà più sopportabile la partenza.Piano piano anche gli altri si rianimano e ci si ritrova a far colazione nella cucina comune intorno alle 9. C’è poca gente, sono già usciti tutti; qualcuno si attarda con una grossa tazza in mano guardando dalle vetrate dell’ostello l’immenso Tornetrask, grigio come le nuvole. Consumiamo il nostro ultimo litro di latte, Andrea arriva dallo spaccio con 4 profumate kanelbulle; ci spiace lasciare Abisko, ci siamo stati bene, ci siamo affezionati, siamo entrati nella “dimensione parallela” Abisko Turist Station.La stazione ferroviaria, niente più che una casetta rossa a fianco dell’unico binario di linea, è di fronte all’ostello, al di là della strada; il monitor che riporta i dati dei treni in arrivo e partenza, per comodità, non è in stazione, ma alla reception dell’ostello, come se tutti i viaggiatori fossero destinati o provenienti da lì. Grazie a questo accorgimento possiamo controllare l’orario d’arrivo del nostro treno senza neanche metterci le scarpe; e senza neanche metterci le scarpe apprendiamo che il nostro treno, atteso per mezzogiorno, ha un’ora di ritardo.Bighelloniamo ancora un po’ tra la nostra stanza e la cucina, poi lasciamo la chiave e usciamo, per respirare un po’ d’aria; fuori fa freddo, ci sono 7 gradi, fortunatamente abbiamo le giacche a vento a portata di mano. Ci rifugiamo al Naturum, punto informazioni del parco nazionale, piccolo, bello, ben organizzato, ottimo per chi di natura non sa nulla e comunque interessante anche per gli appassionati. Ultimo giro allo spaccio per comprare qualcosa per il pranzo e qualche scatoletta per le emergenze e la pasta Barilla, sempre presente, ma a prezzi svedesi.Poi ultimo rito della pesatura dello zaino con la bilancia a molla di fronte all’ostello e ci dirigiamo verso la stazione.