Abisko e Norvegia

Narvik


Solo un centinaio di anni fa, Narvik non era altro che un minuscolo villaggio di pescatori. La città deve la sua importanza all’arrivo, all'inizio ‘900 della ferrovia proveniente da Kiruna e da Boden; come tante località nate intorno alle infrastrutture di trasporto, ha una fisionomia particolare, è in pratica un terminal ferroviario e portuale con intorno, o nel mezzo, una città. Non c’è posto da cui non si vedano impianti ferroviari o portuali.Meta di tutti gli interrailers, è la stazione più a nord raggiungibile con la mitica tessera, è snodo viabilistico importante lungo la E6 ed è base di partenza per il vero nord.L’unica cosa che può assomigliare ad un centro come lo intendiamo noi è un’area situata proprio lungo la E6 poco a sud della stazione in corrispondenza di un crocevia che collega la parte portuale e residenziale ad ovest della città con la collina che sovrasta Narvik ad est. In quel "centro" si possono trovare banche, ristorantini, negozi vari. C'è anche il totem con le distanze di tutte le principali città del mondo, dove non si può evitare di scattare una foto ricordo.Poco più a sud, in un’ampia area recentemente recuperata (era uno scalo, ovviamente) è stata realizzata una grande struttura commerciale con annessi servizi vari ed autostazione; la coincidenza tra treni e bus è quindi piuttosto scomoda (un tempo i bus partivano dal piazzale della stazione), ma la struttura è decisamente moderna e funzionale. Questo gigantesco centro commercio/servizi ha spostato il baricentro della vita cittadina ed è facile che mentre le vie sono deserte i corridoi e le piazze coperte della struttura siano strapiene di gente.L’ostello della gioventù, chiuso sul finire degli anni ’90 il vecchio Nordkalotten, è nella zona ovest della città ed è una bella struttura di casette di legno immerse nel verde presso un grande centro sportivo; è raggiungibile in una ventina di minuti dal centro o dalla stazione.Da visitare il museo della battaglia, che racconta molto bene lo scontro si svolse all’inizio della seconda guerra mondiale, quando Narvik fu distrutta a cannonate dalla marina tedesca; i Norvegesi, praticamente disarmati, resistettero non poco e riuscirono addirittura ad attirare in un tranello una torpediniera tedesca che finì poi per affondare sulle rive dell’Ofotfjord. Ancora oggi la prua della nave emerge rugginosa dalle tranquille acque del fiordo, a ricordo di quelle tragiche giornate.Bella anche la vista della città offerta dalla stazione alta della funivia (che parte subito sopra il centro); eccezionale punto di osservazione del sole di mezzanotte e delle aurore boreali. In inverno è anche punto di partenza del complesso sistema di piste da sci che ogni tanto si vedono anche nelle nostre TV.