Abisko e Norvegia

Fotografare treni 1


Una delle mie passioni è sempre stata la fotografia ferroviaria. Fotografare treni è un "mestiere" globalizzante, che ti porta a studiare geografie, storie, sociologie e tecnoclogie complesse e lontanissime dalla tua formazione. Per capire e conoscere il mondo dei treni, affascinante e articolato, serve dedizione ed abnegazione, ma è attività assai piacevole; a volte psicologicamente rassicurante.Scattare una foto ad un treno vuol dire fermare e conservare emozioni, quelle vissute al momento dello scatto e quelle che lo scatto richiama, nella mente di chi conosce il perchè dei tanti particolari che compongono quel pezzetto di mondo di ferrovia.Pubblico qui una foto mia, scattata ovviamente in Norvegia, e provo a raccontare un po’ di informazioni che costituiscono il “bagaglio culturale” della foto stessa.In foto, particolare del locomotore elettrico Dm3.1223-1241-1224 “Baron” fotografato nella stazione di Rombakk, sul fiordo di Narvik, nell’estate 2002.I locomotori classe Dm3 sono stati ordinati dalle ferrovie svedesi negli anni ’50 per il traino dei treni per il trasporto del minerale ferroso estratto dalle miniere di Kiruna e Gällivare; originariamente costituiti da due semi-unità articolate, negli anni ’80 furono potenziati con l’aggiunta di una terza unità centrale. I tre motori sprigionano una potenza di 7.200 KW ed azionano un asse cieco che attraverso bielle mette in movimento 4 assi motori per ogni semi-unità; le unità di testa hanno anche un asse portante per facilitare l’iscrizione in curva del locomotore. Complessivamente le Dm3 si presentano come imponenti macchine con ben 14 assi, tre bielle per fiancata, 35 metri di lunghezza ed una massa di 273 tonnellate; trainano quotidianamente i treni di minerale ferroso che a pieno carico raggiungono le 5.200 tonnellate sulla “linea artica” Luleå-Narvik, che collega Svezia e Norvegia. Negli ultimi anni MTAB, l’operatore che gestisce il trasporto per conto della miniera, sta sostituendo le Dm3 con macchine più moderne, chiamate IORE, ancora più potenti.