La riva dei pensieri

Valutazione sull'(in)efficacia del blog


E' uno di quegli attimi ricchi di fascino, così sconosciuti alla abituale realtà dei sensi. E' l'istante sospeso in cui ogni illuminazione, ogni epifania è possibile: l'attimo in cui il caffè sta per gorgogliare all'interno della moka.Ogni filosofia è nata di fronte a una tazzina di caffè. Talete stesso fu il primo a teorizzare l'importanza del servizio da dodici (ricordate la suddivisione del giorno in 12 parti?).E mentre l'aroma della miscela arabica ricrea l'universo, mi vengono in mente le parole di quello scrittore. Quello giovane, avete presente? Quello antipatico, narciso, insopportabile e talentuoso. Naa, ma quale Buttafuoco? Ho detto talentuoso. Insomma, sto parlando di Baricco.Ecco Danny Boodmann T.D. Novecento, forse, avrebbe detto così.
Nella realtà che viviamo c'è tutto.Ma non c'è una fine. Quello che non vediamo è dove finisce tutto questo. La fine del mondo reale. Ora pensate: l'alfabeto. Le lettere iniziano, le lettere finiscono. Noi sappiamo che sono meno di trenta, e su questo nessuno può fregarci. Non sono infinite, loro. Noi, siamo infiniti, e dentro quelle lettere, infiniti i mondi che possiamo creare. Ma se ci affacciamo alla vita reale e di fronte a noi si srotola un alfabeto di milioni e milioni di lettere, che non finiscono mai, allora questo alfabeto è infinito, allora ci siamo accomodati  di fronte alla scrivania sbagliata: quello è l'alfabeto con cui scrive Dio.Fuori dal blog, tutto questo mondo vero, quel mondo addosso che non sappiamo dove finisce. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità?Io vivo in questi post, e anche di qui il mondo passa.Ma non più di 500 battute per volta.