La riva dei pensieri

Solitudine di un clown.


Penso che la solitudine metta in condizioni di apprezzare la relazione interiore, intima con me stesso e sopportare le paure, le angosce, i travagli penosi del vivere, le narcisistiche aspirazioni(patetiche) di cercare la sopravvivenza al tempo,all'inesorabile trascorrere degli eventi, alla devastante dimenticanza che imperversa nella nostra società.A volte mi alzo dalla scrivania, nella stanza dei ricordi  e delle viscerali solitudini, con la netta impressione che il mio mondo interiore abbia più significato di quello reale. Stare soli è condizione e convinzione perchè tutto il mio lavoro professionale e creativo non è qualcosa che viene insegnato, ma tragicamente conquistato: noto, a volte, che chi mi sta accanto spesso evita la solitudine che non viene considerata una necessaria pratica dell'uomo, un valore intenso. Chi non evita di stare solo, in rapporto con la propria interiorità, s'incontra inevitabilmente con la scrittura, con l'esigenza di divenire altro da sè, di dare forme alle immagini di un passato spesso doloroso. Ma anche questo, cari Lettori, sarà argomento di un prossimo post.