La riva dei pensieri

Frammenti di ricordi


Sono sulla mia poltrona preferita, di fronte alla parete in legno, con le mani  dietro la nuca a fermare attimi di sogno e ad immaginare luoghi bellissimi nascosti tra le venature del legno.Sono certo che mai mi abituerò alle convenzioni, perchè ci sono cose alle quali non ci si avezza mai nella vita. Trascorro giornate strane, ore che celano una profonda pesantezza, momenti nei quali le paure hanno il sopravvento sulle certezze.La lontananza rattrista, a volte consuma, è risaputo.E' l'intonazione della mia voce che non va bene, eppure sono sempre io.E' difficile capire cosa passa nella testa di una persona senza poterla guardare negli occhi. Lo so. Ma devi credermi, non ci sono mai state incertezze.L'imprudenza, quella che qualcuno chiama coraggio, può manifestarsi in una buona amica di percorso in certe situazioni. Sono contento di essere un imprudente, ma questo non mi consente di sfiorare le tue mani, di farti sentire il mio slancio.Temo questa riflessione. In realtà non ci vorrebbe poi molto, ovviamente parlo dal profondo della mia incoscienza. Strana la vita. Lo penso e lo dico sempre.Magari sarà stata questa solitudine che è tornata ad essere proprio abbandono.Perchè quando si nuota nel mare, poi non si ha voglia di tornare in piscina.La confusione. L'irrequietezza. Io posso solo sfiorarle.Ho timore di pronunciare le parole inesatte al momento giusto, mi attanaglia il panico di turbare su questo grande palco dell'esistenza. Ho molte paure, ma nessuna incertezza.Fuori piove, sento le goccie sbattere sopra il vetro e non riesco a non pensare che questa vita, questo tempo, non si ferma ad aspettarmi.Mi perdo nella stupidità del mio dedalo, e trovo conforto in una sola lacrima.Le altre si perdono sottopelle, lentamente, insieme al resto.