La riva dei pensieri

Ricordi confusi


                                  
E' inadeguata qualsiasi parola riesca a pensare, per colmare lo spazio che la voce di un bacio riesce a conquistare.Così, non mi affanno, neppure a cercarne, e  assaporo uno di quei silenzi, che sono assieme colmi di una struggente malinconia eppure pieni di spensieratezza.Sorrido e ricordo.L'aria di Cagliari, oggi, ha il sentore pesante di percorsi conclusi, ma nell'acqua che bevo per riprendermi dalla disidratazione dell'anima percepisco quel richiamo frizzante, come le bollicine, dei segmenti vitali ancora da attraversare.Il vento è cambiato, spira attraverso le foglie che germogliano sui rami dei mandorli che vedo dalla finestra, e ascolto il loro fruscio come  ali di fata, leggere e colorate come le farfalle e i fiori di Gianluca Bocchi.Prospettive, scenari diversi. Il profumo di una città piccola e riservata. Salsedine sulle lampade gialle del lungomare. Pensieri rubati. Abbracci. Procedere senza meta, solo per il puro piacere di mettere un passo davanti all'altro, e cercare senza nemmeno sforzarmi tanto di tenere lo stesso ritmo.Un braccio attorno alle tue spalle. Oppure cingere la vita per stringere il fianco al mio. E sentire la pelle tremante sotto la maglietta.Il tocco delle tue dita, l'immagine mentale della tua mano, proiettata nel cervello dalle terminazioni nervose della schiena. La consistenza dei tuoi capelli. La pasta col sugo. Il bicchiere firmato. Il sapore della tua pelle. Epidermide color di bronzo sotto uno strato di sudore. Il respiro chiassoso. Gli occhi che si chiudono da soli eppure no, non voglio dormire, non ancora, non oggi, non questa volta.Devo andare, ora. Strappato a forza da un qualcosa che assomiglia ad un inizio. Ed è inutile cercare di sforzarmi a fare il buono e il bravo: odio l'idea di essere stato strattonato così, allontanato, così, dagli eventi che non posso controllare. Di colpo.E adesso?Proseguirò a fantasticare di cose, di chi?