La riva dei pensieri

Ci vuole metodo


Saranno state le due, le tre al massimo. Di certo, non oltre le quattro. Escludo categoricamente che possano essere state le cinque, perchè a quell'ora la sveglia polifonica del colonello Mereu suona l'adunata all'intero rione del Poetto, giungendo con le sue note "melodiose" fino al Largo Carlo Felice (ma solo con lo scirocco a favore).Ad ogni modo.Ero intento a preparare la messenger per l'indomani, e mi trovai insonne nella penombra ad osservare la libreria. No, non un negozio di libri, proprio la mia libreria, quella che sfoggio borghesemente nello studio.Avete presente quegli scaffali altissimi, che ricoprono fino al soffitto e interamente i quattro muri della stanza, ricolmi di tomi, incunaboli e in-folio?Ecco, la mia libreria è un'altra cosa.Tre metri in altezza per cinque di lunghezza. E comunque.All'inizio,accostavo i nuovi libri a quelli già presenti secondo un criterio, per così dire, di aree tematiche.
Ci sono quelli che tendono a non rappresentare fedelmente il mondo( simbolisti) ; altri che sono inclini alle suggestioni del sentimento e della fantasia (romantici), tra questi i veggenti sacerdoti di una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi ( i maledetti);  le talpe(vabbè questa è una categoria letteraria particolare, magari ve ne parlerò un'altra volta).Tuttavia.Sempre più le sezioni si riempivano, e maggiormente arduo risultava il rispetto del summenzionato criterio.E così, successivamente,  sono passato al sistema delle aree geografiche (gli italiani con gli taliani, i russi con i russi, i nordamericani con i nordamericani, gli europei con gli europei, qualche problema con gli apolidi).Come che sia.Presto la libreria ha iniziato a scoppiare, piena di libri in seconda e terza fila; così, il successivo criterio per la disposizione dei volumi è stato il tipo interstiziale , ovverosia e questo dove diavolo lo metto? Ah, lassù c'è un buco, perfetto!Anche questo metodo,apparentemente casuale, ha un suo perchè.  E' stato in questo modo che l'ultimo libro di Buttafuoco si è adagiato orizzontalmente sulle pagine verticali dell'Idiota di Dostoevskij. Non so, io ci vedo un senso, in tutto questo.E comunque.Questa notte ho realizzato che neppure l'imbucata forzata potrà far fronte alle mie esigenze di catalogazione dei libri.Ho quindi deliberato all"unanimità (mente e cuore)  che il prossimo sistema sarà l'esclusivismo: per far posto ai futuri acquisti, dovrò escludere alcuni tomi già presenti, pur con il cuore infranto.Non è che a qualcuno interessa la collezione intera di PlayBoy, annate dal  '94 al '97?