La riva dei pensieri

Inferenza essenziale


         
Nelle circostanze complicate dell'esistenza  la mia mente vaga riflettendo sulla diversità tra l'essere e il divenire, tra la volontà e il fattuale, tra il passato e il quotidiano e chi lo sa domani cosa sarà. Insomma capita anche a voi d'incasinarvi la vita? No? E' una bugia. Capita, eccome se capita e non lo dico per avere l'esclusiva, è che detesto l'ipocrisia.Quindi se mi trovo a parlare da solo in questo pomeriggio ventoso e freddo e  monologare si dice, già, su un blog, la cosa è grave. Torna l'eterna domanda insoluta:" Dove andare, cosa costruire?"Il ricordo tende ad incalzare il desiderio, il sogno, l'illusione che da sempre mi accompagna, ossia di soffermarmi nel tempo, di sopravvivere al nulla. Il sogno perseguito e rincorso nelle allucinazioni e nei desideri può trovare talvolta soltanto una riflessione concreta laddove la memoria diventa autobiografia e s'incontra con la scrittura ed è da essa catturata; dove gli eventi, i volti, i sogni, i desideri sono trattenuti dall'emozione della produzione letteraria.Tutto questo si oppone a ciò che è aleatorio, saltuario, passeggero, effimero come quando il ricordo ripropone alla mente i propri cari, gli eventi, le immagini, i fantasmi del passato. La scrittura mi permette di trattenere il ricordo e lottare contro l'oblio inesorabile, crudele che in realtà s'incarica di lasciarmi qualcosa. Il ricordo è il grande protagonista della mia esistenza perchè concede di rielaborare continuamente il presente. Quando la memoria si trasforma in scrittura e autobiografia e ottempera al senso e allo scopo della riflessione scritta, nata per lottare contro l'effimero, per aiutarmi a trattenere più a lungo le tracce del mio passaggio nell'esistenza, prende forma la narrazione di me stesso che cerca di far riaffiorare le immagini perdute. Così nascono i miei diari, le lettere alla ricerca di un tempo perduto, di una traccia tangibile della mia sosta nella realtà dell'essere. Ogni vita meriterebbe un romanzo, una pagina di diario, una poesia e qualcuno dovrebbe poter raccogliere questo messaggio. L'esperienza della scrittura  di sè necessita di rituali e momenti imprescindibili senza cui si compie la sfida contro l'oblio lancinante. Una delle condizioni per scrivere, come afferma Carducci,  è penetrare "...nel muto orto solingo...".