La riva dei pensieri

Tempus fugit


                        
Mai, nemmeno quando ero studente liceale ho sperato che il tempo trascoresse più in fretta, tranne, forse, una volta durante l'elaborazione della prova di lingua latina agli esami di maturità. Ero conscio di aver svolto e concluso la traduzione in modo esauriente. Ho buone ragioni per accogliere il tempo che passa.E' del tutto improbabile riuscire ad annoiarmi, perché trovo interessante, piacevole e rilassante una grande quantità di opportunità e attività. Tuttavia sono quasi sempre in ritardo su quel che dovrei realizzare. La prima caratteristica è anche una pregevole potenzialità per sostenere i momenti meno frizzanti. Sul ritardo sto ancora analizzando le cause, ma sono pervenuto a un limitato chiarimento: la giustificazione primaria è che non riesco ad abbandonare quel che sto eseguendo, in questo modo non mi rendo conto del tempo che passa  e poi cerco di riparare ansimante nel tentativo di onorare appuntamenti e impegni, siano essi afferenti all'ambito del dovere o a quello del diletto. Ce la farò a migliorare? Oggi no di sicuro, nemmeno se chiudo qui l'intervento.                                             Appendice feliceOggi sono schifosamente felice...anzi mostruosamente felice...Così felice che abbraccerei tutti, bacerei la bidella megera del primo piano e palperei le tette della Boschi. Così felice che correrei la maratona di New-York, che andrei a piedi fino a Sassari (e il sacrificio è grande perchè non troverei nessuna fanciulla ad attendermi), che volerei a salutare lo Yeti sull'Everest. Così felice che disegnerei cuori e fiori sulle pareti della scuola, che righerei le auto di Salvini e Di Maio...wow..(quella di Berlusconi già rigata in una precedente giornata felice)...ariwoww.