La riva dei pensieri

Tacite venature


A volte si ha difficoltà a manifestare concetti o ad offrire un dialogo, pur avendo nella mente parole ed espressioni da elargire. Per questo il silenzio acquisisce inconsuete tonalità e giustificazioni. C'è il silenzio freddo come l'acciaio di chi si sente insultato o abbandonato; quello compassionevole e opalino che misconosce una sofferenza. Sorpreso e innocente, di chi rimane muto di fronte a una smisurata disumanità o ad una incredibile opera d'arte. E ancora, il silenzio si colora di girasole nelle intenzioni malevole e  occulte, ma a volte si tinge come il cielo in un meraviglioso tramonto estivo quando la frase giusta non viene espressa tra due timidi amanti. Traccia graffi grigi come polvere di carbone quello impresso dalla melanconia. E' delicato come una rosa di maggio il silenzio di una palpitante aspettattiva. E' confuso tra il colore di un fiore purpureo come l'amore passionale e il pallido scialbore dell'insuccesso. Ho la sensazione che il silenzio trascriva innumerevoli pentagrammi, per chi sa ascoltare. Non visibili nel monitor del pc, agevoliamo l'anonimato, e verniciamo tutti i silenzi di una brumosa nebbia : spregiudicata diplomazia. E' fuorviante ritenere che la pratica silenziosa non sia considerata. Al contrario, la esercitiamo  anche inconsapevolmente nei nostri diari elettronici.  Gli interlocutori spesso rimangono sospesi in un mutismo  solo apparente. Attraversano le righe scritte, danno una scorsa, sostano magari per più tempo su un articolo  e poi si allontanano, senza lasciar un segno del loro transito se non nel web counter. Mi chiedo il motivo. Non apprezzano i contenuti? Alcuni probabilmente sì, altri, invece, ci ripensano e addiritura, li riconosci in seguito,  perchè annotano la tua mail per ripassare con maggior pazienza. In alcuni frangenti si trattengono tacitamente perchè, dopo un lungo periodo di assenza hanno sentore di essere in grave ritardo. E accade anche all'artefice di questo intervento che, in alcune occasioni, non si renda conto di un parere ormai un po' desueto. Occasionalmente il silenzio è nel cosidetto "blocco dello scrittore", in atteggiamenti verecondi, nel tempo mai abbastanza adeguato. A volte ci si arrende con la giustificazione che molti concetti sono state già esposti e studiati, quindi perseverare non avrebbe senso.Alcuni visitatori studiano il modo di  sottrarre pensieri ed illustrazioni. Saltuariamente può accadere, e allora il silenzio va in cerca del felpato lettore e il silenzio si colora di un rancoroso color erba se cela l'origine del "furto"; ma diviene di un rosso timido se, al contrario,  mostra agli astanti lo scritto come una creazione pregevole, ma non personale, citandone l'autore . Chi meglio di Beethoven può interpretare il silenzio riproducendo un'insieme di accordi musicali e donando un sostegno poetico per non smettere di sognare?                                                      Appendice proverbiale"Donna al volante, pericolo costante". E' un luogo comune sciocco e senza senso. L'ho capito quando, stamane, dalla macchina che mi ha tagliato la strada e a cui ho mostrato il dito medio e contemporaneamente gli ho fatto il gesto dell'ombrello, è sceso un energumeno di almeno due metri...