La riva dei pensieri

Lo sguardo verso l'orizzonte


La luminosità affievolita del cielo ad occidente in questo tardo pomeriggio è sopraggiunta e le mie mani strette attorno alla ruota del timone ora sono insicure e affaticate, anche lo sguardo che durante la navigazione diurna si è appropriato d'immagini e di profumi non rimane più vigile ed accurato. E' necessario valutare l'abbrivio inerziale della barca per giungere al luogo idoneo all'ancoraggio.Elios attenua la cocente e inclemente rifrazione dei suoi dardi e il confine tra cielo e mare diventa creatività artistica con le sfumature accese e decise, parvenza di pretto impressionismo. Scendo in cambusa, appresto una cena frugale con una buona tazza di caffè caldo.Ora è l'attimo difficile dell'adattamento alla solitudine, seppur sia un mio atto di libertà, una risoluzione manifesta.Sinceramente in alcune contingenze difficili mi è sovvenuta l'idea di accostare le mani in altre lievi e gradevoli, di sfiorare un altro viso, di proteggere il cuore con un altro affetto.Ma le incombenze esistenziali sono state preminenti, rammentandomi la barriera di accadimenti spietati.Per questo effettuo la navigazione privilegiando quella in solitario. Per sostenere l'intimità, per rendere meno grave il velo che circonda l'animo, allontanando anche il sorriso e la comprensione di chi mi vuole stare accanto per altruismo o dedizione.Nel frattempo mi abbandono al cullare dalla risacca e comprendo che non sempre la realtà segue la rotta della lusinga e neanche una lacrima riesce a celare quel grande bene prezioso che mi ostino a chiamare vita.Un giorno, chissà, una navigatrice, anche lei con l'animo segnato dalla vita e che non teme di scoprire il mio, potrebbe invitare ad esplorare un itinerario sconosciuto, di tratteggiarlo assieme...forse...o forse no.Dal meraviglioso Porto Giunco, proprio sotto la stella bianca di Sirio, giunge la melodia che s'incunea fra i pensieri. Me ne approprio...                          Appendice inquietante Gli accadimenti politici di questi giorni mi riportano alla mente la famosa scena della nuvola dall'Amleto di Shakespeare (atto terzo, scena seconda).Polonio: Monsignore, la regina vorrebbe parlare con voi e subito.Amleto:Vedete quella nuvola lassù che ha quasi la forma di un cammello.Polonio: Per la messa è proprio un cammello.Amleto:Ma forse è come una donnola.Polonio:Sì, ha il dorso di una donnola.Amleto:O come una balena.Polonio:Sì, è molto simile ad una balena.Amleto:Allora andrò subito da mia madre. Non vi sembra che in questa scena Polonio  sia allo stesso tempo un cortigiano e l'opportunista di turno che riverisce il principe  (il potere economico e politico) che non vuole contraddire un ragazzo viziato (partiti attuali)?Allo stesso modo della drammaturgia shakesperiana, anche nella politica italiana, le cose succedono sotto forma di tragedia e poi vengono replicate nel registro del grottesco, in un complesso di specchietti deformanti per noi elettori-allodole . Solo che qui viene voglia di calare il sipario in modo permanente.