La riva dei pensieri

Dissertazione sulla scuola


"Scuola romana divide bimbi tra ricchi e poveri".La scuola di oggi è un'istituzione in circostanze critiche, a volte anche senza vie d'uscita.Ahimè l'istituzione educativa è circondata da superficialità e da prototipi banali che creano incomprensioni e preconcetti.Mi piacerebbe una scuola, impegnativa e faticosa, che si fermasse ogni tanto per riconsiderare responsabilmente le sue potenzialità.Vorrei svolgere l'insegnamento con pochi princìpi e chiare norme ma ognuna atta ad aprire nuovi varchi in un mondo in continuo cambiamento e con un valore asseverativo forte e deciso.Vorrei operare in una scuola eterogenea che aspiri a divenire "communitas" in una agorà memoriale tramite un dialogo aperto, in un confronto operativo della gestione di testi, docenti ed allievi.Vorrei costruire delle particolari imbarcazioni per ogni allievo, che si adattino alle capacità individuali, per navigare il mare della conoscenza e di conseguenza dell'apprendimento.Vorrei una didattica allo stesso tempo semplice e gratificante, lontano dalla cattedra, da manuali desueti, dal pericolo di adeguamento passivo alla professione, ma soprattutto che sproni la passione e la curiosità culturale.Oggi la scuola è circondata da superficialità e da prototipi banali che creano incomprensioni e preconcetti.Uno di questi luoghi comuni è che la scuola, come perno culturale della società, non esiste più, perchè si concentra non sull'apprendimento delle conoscenze ma sulle  mere capacità operative e manuali.La scuola esiste anche se assai lacerata e piagata, ma non molto dissimile da quella degli anni novanta che frequentavo da studente. Anche se mi ritrovo una pedana sotto la cattedra identica a quella dei miei professori di allora. Ciborio patetico!Infine bandirei l'infingimento artificiale di apprendimento che non è altro che una perdita di tempo per gli allievi e per tutti gli operatori scolastici.Le note musicali che ricamano l'intervento di questa settimana restituisce serenità, gioia di vivere, permettendo all’animo di godere e di apprezzare quell’umanissima bellezza che abbiamo dentro e che incontriamo fuori di noi quando la cerchiamo con l’animo sgombro, con la fede sincera di chi vuole trovare una via diversa da quella con cui ci scontriamo nella vita di tutti i giorni.