La riva dei pensieri

Guardare al futuro


In questi giorni repleti di ambascia e tribolazione dobbiamo imprendere considerazioni e ragionamenti di ampia prospettiva, non immettendo nell'attualità degli accadimenti norme (soprattutto in via sensazionale), su un tempo a venire non confacente alle nostre immediate ed egoistiche aspettative.E' in atto un certame che ci propone di andare oltre noi stessi per affinare le nostre competenze e priorità. Dobbiamo ragionare in modo collettivo, più noi meno io, in modo che l' agire personale sia di servizio alla comunità.Non siamo isolati ma un tassello immesso in un equilibrio naturale che ha necessità di non essere incrinato in modo illimitato, in alternativa ne pagheremo un prezzo eccessivo e probabilmente irreparabile.Dobbiamo mettere da parte ragionamenti personali ed egoistici e comprendere che facciamo parte di un sistema sociale e da un sistema ecologico che sono obbligati alla conservazione dei nostri valori.Il virus che ci attanaglia è una realtà  che porta anche alla finalizzazione dei ragionamenti su esposti. Sarebbe un comportamento irrazionale da folle misconoscerlo.Dovremo ripensare ogni azione, rendendo le occasioni di crescita per tutti, evitando che i più deboli siano i meno agevolati. Questo tempo iniquo deve proiettarci verso un evoluzione giusta, equa della società, piuttosto che seguire le regole di un consumismo sfrenato che porta soltanto alla solitudine psicologica, priva di valori essenziali e dignitosi.Probabilmente acquisteremo un atteggiamento più consapevole. Ci vorrà coraggio e prospettiva politica: poi torneremo a danzare insieme a dispetto di chi ci  voleva consumatori come monaci schiavi esclusivamente e tramite la rete telematica.La traccia melodica è  un operazione di raffinato esito intellettuale, prima che musicale, analogo sotto molti aspetti alle alliterazioni di Rossini, reso possibile, d'altronde, solo da un compositore di genesi classicista. Gli stilemi della musica romantica si presentano come depurati, oggettivati, e quindi trasgrediti. Non a caso la partitura accoglie numerose citazioni, da autori iper romantici, come Berlioz e Mendelssohn, o anti romantici, come Offenbach.                                                 Appendice viraleUn detto assai popolare afferma che non tutti i mali vengono per nuocere: balle. Tranquilli, ne usciremo ma i vaticini da marchetta del “niente sarà più come prima". Dipende. Se arrivano gli eurobond tutto sarà come prima: ricchi premi e cotillon, giura il nostro vacillante presidente del consiglio. Se invece gli odiati nordisti europei dovessero sgambettarmi rifilandomi il Mes che affermo di conoscere come distinguevo le bidonate prese con Parmalat, la musica cambierà. Sarò più indebitato, più povero però ricco. Sentite infatti cosa ne pensava Goffredo Parise: "Povertà è godere di beni minimi, quali il cibo necessario e non superfluo. Povertà e necessità sono i mezzi pubblici, necessaria è la salute delle proprie gambe. Povertà è assaporare il pane, l'olio, il pomodoro, la pasta, il vino: i prodotti del nostro Paese". Sfrutto la vita monacale di oggi per rinfrescare la mente, tiro fuori le foto ingiallite per scoprire che un altro futuro è possibile. Un esempio d'alta antropologia applicata. Forse niente sarà come prima, di certo io non saro più quello di prima.