La riva dei pensieri

Spigolature autobiografiche


Estrapolazioni semi serie della mia effemèride settimanaleLunedi 13 aprileTra le mie letture riprendo Benedetto Croce, secondo cui, tutto sommato, “Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta”.Martedi 14 aprileDue fenicotteri aleggiano in un cielo cristallino. Un volo elegante come il pensiero. Pensiero, oggi,intorpidito dall'attualità inquietante.Mercoledi 15 aprileÈ incredibile vedere come, nonostante sono ormai assuefatto da questa società di prodigi tecnologici, rimango incantato nel guardare un arcobaleno!. Il sublime kantiano.Giovedi 16 aprileVorrei Vorrei controllare la mia mente, come lei controlla me.  Vorrei poter veleggiare per accorciare le distanze tra la mia fantasia e la realtà.  Vorrei tornare indietro nel tempo con la consapevolezza del tempo che è già passato.  Vorrei essere qui ed essere dove non sono.   Vorrei non dover scegliere, mai.  Vorrei. Venerdi 17 aprileLe reti sociali di comunicazione sono il tramite per l'immortalità della mia coscienza tecnologica. Al  tramonto fisico, tutti le personali caratteristiche sopravviveranno e rimarranno intrappolate nella rete, continuando a essere visitate continuando a ricevere notizie, continuando a vivere...per l'eternità.  Le registrazioni personali, nell'impossibilità di essere cancellate da me,  legittimo detentore della chiave di accesso, porteranno la mia essenza immateriale oltre la morte, nel tempo infinito dello spazio virtuale facendomi vivere in eterno in questo "paese delle meraviglie" che è la rete, dove niente è come è, perché tutto è come non è.Sabato 18 aprileUmanità, che fastidio.! Si muove come una sola entità: senza ratio, senza cuore, sospinta dal vento della consuetudine. Non le persone. Le persone hanno anima e pensieri. A volte mi preparo all'incontro dell'umanità e il destino mi stupisce regalandomi persone. E quando incontro le persone la mia anima respira. Difficile trovarle in questi giorni.Domenica 19 aprileAffanno palesemente nel vortice di un dramma virale e purtroppo ci devo stare. Vabbè imparerò a seguire la sua corrente. Accetto e accolgo confusione, malinconia, sofferenza e assurdità. Sosto  involontariamente nel centro della spirale, ora sono costretto a fare silenzio e ascoltare la coscienza, decidendo un nuovo percorso.  Danzo nella tempesta, fino a che non esaurirò le forze.Lunedi 20 aprileUna strana pantera è sempre dietro di noi. E' indistinguibile, spietata e rapidissima. é giunta dalla terra de " L'ultimo imperatore" e mentre pensavamo dove andare a rifugiarci  ha leso profondamente la mente.Ma appena ci siamo bloccati, ha rallentato e poi si è ingannevolmente adagiata. Se corri, ti insegue e ti sbrana. Se ti fermi si ferma anche lei. Ma ci vuol tempo per capirlo perché quando ti ferisce, ecco un'altra stranezza, la lacerazione appare solo dopo giorni e giorni. Quindi magari sei immobile da un po' e lei pure, ma d'improvviso riprendi a sanguinare.Servirebbe un'arma per ucciderla e la stanno preparando, ma ci vorrà tempo. Servirebbe una frusta per tenerla a bada e addomesticarla un po', ma è in gran parte da inventare.Certo, finché stiamo immobili sta immobile anche lei, ma così rischiamo di morire di inedia. E quindi stiamo cercando di capire se spostandoci pianissimo e con intelligenza, un passo dopo l'altro, possiamo ingannare la pantera e riprendere a muoverci. Per non morire mentre ci fingiamo morti.L'unica certezza è che nessuno sopporta più i crampi né la fame. Ma se urliamo che ormai la pantera è alle spalle e ci mettiamo a trotterellare, siamo finiti. Perché la pantera, appunto, è alle spalle.Chissà, raccontata così magari Trump no, ma almeno il comandante Giuseppi e compagnia la capiscono.Il solco melodico che percorre l'intervento di questa ebdomada ispira un atteggiamento meditabondo, e lo studio eccellente del pianoforte è proiettato verso i pentagrammi delle ultime composizioni dell'autore. La percezione dell'elaborazione musicale conduce ad una introspezione personale che il compositore alemanno indetta di percorrere con sensibilità interiore.                                                   Appendice viraleIl Padre nostro dice: “Liberaci dal male”. C'è chi si affida all'Infinito e chi al finito; preti e medici che fanno della professione e della vocazione una santa-laica missione. Superano 140 i morti in camice bianco e più o meno in tunica nera; samaritani che, col bastone di Asclepio incollato al bavero e altri col libro della misericordia sempre aperto, combattono “usque ad mortem”. Dispensano scienza con coscienza, pane con amore. Non sempre medicina e preghiera fanno il miracolo ma il medico è il santo del possibile e l'Onnipotente non è la Protezione civile in terra. Se però la Messa mattutina di Papa Francesco riunisce davanti alla tivù milioni di persone e le immagini dei medici disarmati in prima linea suscitano ammirazione in tutti, significa che sta sorgendo un mondo dove le rette parallele possono convergere nel bene comune. Parole di Fabrizio De André, che con la fede non ci stava: "Durante il rapimento mi aiutò la fede negli uomini, proprio dove latitava la fede in Dio. Ho sempre detto che Dio è un'invenzione dell'uomo, qualcosa di utilitaristico, una toppa sulla nostra fragilità. Ma, tuttavia, col sequestro qualcosa si è smosso. Non che abbia cambiato idea ma è certo che bestemmiare oggi come minimo mi imbarazza". Un lampo in un orecchio, nell'altro il paradiso.