La riva dei pensieri

Natale


C’era una volta un bimbo che desiderava un albero di Natale. Non voleva un albero tradizionale come tanti che si vedono in questi giorni. Lo immaginava senza gli aghi verdi, senza le sfere policrome e illuminate da lucine intermittenti, ma con tante parole tratte dal "Pinocchio", dall'"Omino dei sogni", dal "Piccolo principe", o da  "Moby Dick" etc...Alcune tenere e armoniose, altre meno, ma tutte vere; alcune avevano il profumo di un abbraccio, altre accompagnavano la sua fantasia. C’erano le filastrocche di Rodari, di Oxenbury, di Tognolini e di Munari, ma anche fili sottili e delicati di tante nenie pronte a suscitare una lacrima, o frange  narrative ancora da scrivere, da scoprire.  Accanto alle parole si alternavano immagini colorate a melodie che un vecchio pianoforte componeva in lontananza, e storie che aprivano i cassetti dell'anima con il sorriso. E così quel bimbo fermava il tempo, in disparte. Si guardava intorno, sorpreso e meravigliato di stare lì fra tanto incanto, ma felice, infine, del suo almanaccare.                                 Appendice augurale"Cominciate col fare ciò che è necessario" è la citazione di San Francesco che, ieri pomeriggio mentre con la bimba preparavo il Presepio, m'è capitata di leggere nel bigliettino augurale che accompagnava uno stupendo quanto inatteso regalo natalizio donato dai miei allievi. Un richiamo etico che appare proficuo utilizzare in tutte le occasioni, da quella della quotidianità a quella della crescita personale, dalle vicende organizzative a quelle relazionali, ma anche alla crescita spirituale. Il nodo delicato, magari, può essere connesso alla specificazione di cosa risulti "necessario", ma questo attiene alle scelte di ciascuno di noi, per cui le azioni successive, che in un modo o nell'altro porteranno a un successo, grande o piccolo, foriero d'altri e altri ancora. Quindi anche a Voi che mi leggete l'augurio di questo Natale è: "Cominciate a fare ciò che è necessario".