La riva dei pensieri

Refoli esistenziali di fine anno


Un' ottica anche limitata e distante, abile nel donare ebbrezza, è quella sul tempo trascorso per chi  da sempre ha l' ubbia della celerità con cui risolvere la quotidianità. Un afflato, questa vita è un afflato. Un anno fatto di un attimo e di un altro ancora e di un altro attimo che ferisce e risalta, fomenta e si dissolve, esalta ed evapora. In un soffio. Eppure sono tante le cataste degli istanti, le fascine dei ricordi, enciclopedici gli album di memoria che risfogli: l'immane dentro una piccolissima finitezza. Ho difficoltà a sceverare acriticamente i 365 giorni appena trascorsi. Quanto timore quanto, nel turbamento dello scorrere del tempo in infinitesimali particolari, captati ma impossibili da cogliere, microscopici e troppo grandi per la capienza di un presente che si fa frattale mescolando istanti e vite, idee e respiri, aneliti e assenze. Un refolo, è un refolo questa esistenza ,ma si fa uragano insieme a quella altrui.                                          Appendice auguraleAssenza di strepitio, all'esterno in città è un deserto insostenibile pur nella celebrazione annuale. C’è un assassino trasparente e invadente in azione e tanti amici come ombre. Nei vicoli stretti della mia città cialtroni alterano regole  e doveri sociali nel cuore della notte. Silenzi antichi,imbecillità di fonemi sempre uguali, come un ottuso trascinarsi nelle fole dei santi.Apofonie per giucchi a cui rinfacciare che sempre siamo in pochi ma stasera siamo tanti, ma pazzi, allarmati e sgomenti. A tutti auspico un' irradiazione di buoni propositi, sinceri e possibili però.