La riva dei pensieri

Il mio mare non è malvagio


E' una narrazione leggendaria che i marinai esternano nei porti dove sostano, o degli impresari di circhi dell'acqua. Raccontano di mattanze di pesci spada e di grigi cetacei che aggrediscono con impeto piccole imbarcazioni, o di velieri sommersi e di frangenti anomali che rapiscono bimbi, di sirene seduttrici con i capelli contornati da fulgidi smeraldi che cantano sugli scogli per ammaliare e distrarre i naviganti. Tutte menzogne.Il mio adorato mare preferisce, lo so, ignorare tali fole; mescida le acque terse e lascia affiorare in superficie altre fiabe e le regala durante le albe e i tramonti. Il mare  è dappertutto qui nella mia Cagliari. Notoriamente è salifero, e nello stesso tempo colmo di dolcezze: alcuni asseriscono che sia la stessa cosa e che il sapore in fondo non è uno strumento adeguato per conoscerlo. Sbaglia.Ad ogni modo il mio mare va oltre le bislacche invenzioni di arroganti rodomonti e sorridendo a fior di labbra lascia dirigere le maree con un solo alito del suo amico vento. Ha intese misteriose con la luna, che è un altra distesa di latte rappresa nel vuoto, scintillante di conchiglie luminose che la circondano. Eppure resta arcano il suo legame con la terraferma: c'è un orizzonte in cui si sfiorano nelle tenebre più oscure condividendo la natura in modo assolutamente fantastico. Ogni giorno ne bevo, respiro, assorbo un poco perchè il mare che porto nelle arterie, cremisi intenso, blu violetto, indaco, albicocco, è donna. Il mare donna difende nel suo involucro le maternità, intona melodie sulle onde spumeggianti, custodisce le creature indifese e vivacizza il suo moto costante. Chiunque può vederlo, nella luce dei crepuscoli, seduto sulla roccia per riposare mentre risponde alle domande eccentriche dei bimbi.Il tema musicale di questa ebdomada è una completa letizia notistica realizzata con un limpido e pastorale fa maggiore. L'incipit del tema si avverte  fino alla mirabolante prosecuzione del movimento, in cui la parentesi iniziale rieccheggia nel registro grave del pianoforte e, dopo una suggestiva modulazione in re minore, conduce alla luminosa e trionfale esecuzione. Il pianoforte propone la melodia, subito imitato dal violino. Successivamente il pentagramma si limita a consegne vicendevole del tema con qualche richiamo decorativo. Nell'espansivo, personale dialogo il violino porta una sua nota di patetica mestizia, soprattutto nella seconda metà della composizione.                                              Appendice PasqualeQuesti giorni sono l' occasione perfetta per recuperare il tempo perso con le nostre famiglie, per scambiarci sorrisi ed attenzioni con le persone a cui vogliamo bene. So che molti di noi dovranno farlo a distanza, ma la condivisione e la ricchezza d' amore custodiamola nel cuore. Auguri speciali di un sereno e amorevole giorno della Resurrezione.