La riva dei pensieri

Menar il can...


In questi giorni in cui si stanno svolgendo gli esami di maturità ho notato che si è disponibili a danneggiare la forma se la sostanza è ritenuta soddisfacente. E' ridotta la presenza di colleghi che pretendono un' attenzione all'analisi logica, ma anche all' ortografia, nonchè allo stile e alla chiarezza espositiva. Si sta certificando una lingua contrastante e discorde, neologismo che Italo Calvino coniò come "antilingua" per definire "il frutto del terrore semantico", ovvero il timore di adoperare lemmi, locuzioni, capacità espressive accessibili e tangibili. Questa esposizione idiomatica è il riferimento ideologico, che pone limiti alle parole per indirizzare le menti. É utilizzata per raggirare l'interlocutore come don Abbondio, ne "I promessi sposi", usava il latinorum. I cugini d'Oltralpe hanno battezzato questo modo di abbindolare dell'anticultura "langue de bois"ovvero "lingua di legno " o come affermo personalmente "menare il can per l'aia". Sublimale allusione alle teste di legno del politicamente corretto che vedo esteso in tutti i settori della  società del nostro Paese, e non solo.La proposta musicaledi questa ebdomada è una sorta di fantasia in la bemolle maggiore eseguita magistralmente al pianoforte.  A seguito di un incipit mite poi la composizione diviene critica e superbamente imponente. Dopo una sessantina di battute, prende l' avvio un nuovo segmento dal temperamento fermamente cadenzato, all'interno del quale si ripresenta per un istante il tema principale, suggerito egregiamente dall'ampio doppio movimento, e da un elegante improvviso dell'accordo conclusivo. Ancora una volta il compositore dimostra la sua eccelsa capacità nello scrivere il pentagramma, quello che tanti bardati ermeneuti hanno sempre eluso.                                         Appendice culinariaOggi la tata ha preparato un pranzo gustoso...Qualcuno vuol favorire? Senza accalcarvi,  ce n'è per tutti! Ops dimenticavo questa prelibatezza!