La riva dei pensieri

Come un ciottolo...


Talora mi soffermo su un pensiero ricorrente che suggerisce un allegoria, forse un sogno: divenire e tramutarmi in un ciottolo del mio meraviglioso mare. Una teoria infinita di framenti di pietra più o meno grandi, più o meno levigati che stanno immoti nonostante il trascorrere del tempo. Alcuni rimangono sotto l'acqua limpida, altri, poggiati delicatamente sulla rena candida, si fanno accarezzare dai raggi solari, spesso li intravedo sotto altri ciottoli che rubano la luce o subiscono il peso di altri sassi. Ecco malgrado i miei tentativi diligenti di liberarmi dagli affanni, ho la sensazione di trovarmi sempre  ancorato nella medesima rada dell' esistenza. E' assolutamente vero che ho avuto la possibilità di veleggiare per mari e di conoscere paesaggi e persone nuove, di aver vissuto avventure diverse, appaganti e motivanti, amare e dolorose, di crescere insomma. Ma in realtà sono sempre lo stesso, con le mie fragilità, la sensazione di non saper affrontare le incombenze del quotidiano e a non saper dare delle risposte convincenti al perché di tutto questa situazione psicologica. “Papà credi che in questo pensiero non ci sia un progetto"?  Mi chiese, un giorno, mia figlia e di getto risposi: “Forse il dubbio sta nell'affrontare le problematiche esistenziali, nel timore di errare”. E continuai a dire: “Oltretutto, che senso ha l' arrabattarmi affannoso, se in realtà non mi sono smosso di un solo refolo di tempo e di spazio durante il divenire, benché abbia la convinzione del contrario. Eppure, un giorno qualunque, una forza sconosciuta mi distrarrà allontanandomi da questa distesa, tutta apparentemente uniforme, e mi getterà lontano in un universo, dove non esistono né ciottoli, né mari, né un' arenile su cui sostare per ragionare?".L' invito musicale settimanale viene esposto in forma di sonata, sia pure così ben mimetizzata da essere distinguibile solo attraverso un'accurato ascolto e approfondimento. Non è una novità nella critica e nella ricerca dei suoni. Inconsueta, invece, è l' armonia: infatti l' incipit accordante accorpa due suoni (settima maggiore e nona maggiore rispetto alla melodia di base) che sono sempre stati considerati dissonanti. La sonorità pianistica assorbe l' interesse di chi ascolta. Notistica lieve e ampiamente riecheggiante, suoni di bubbolo, qualche grave effetto sonoro di basso (l' Autore impiega pochissimo questo registro), tintinnio di litofoni, reso morbido dal perseverante utilizzo della pedaliera. Stille d'acqua opalescenti.