La riva dei pensieri

Chissà come finirà


Ho necessità di riprendere a veleggiare e perciò controllo  nella cambusa della barca e nel ripostiglio della coscienza che ci sia l' essenziale e niente più, e non è facile comprendere (anzi si, se anche voi siete dei naviganti) quanto sia complesso separarsi delle emozioni che si sono formate nel divenire, che sono state una pecularietà del tempo trascorso, sia esso quello degli umani o quello degli fantasmi e che si sono formate come una seconda pelle, tanto da aver preso quasi il posto del me effettivo. Credo sia impossibile rimuoverle senza affannarmi ma d'altra parte anche l' esclusione dalla mente rischierebbe di consegnare i pensieri all' incomunicabilità. L'unica alternativa è provare ad immergersi in un mare di luce, in una fresca brezza, densa di vita ed allora in alcune pagine del diario di bordo, tentare di cancellare le consuetudini. E' amaro ma è esistenza, è gravoso ma non posso farne a meno perchè le rotte da percorrere sono molte e devo essere pronto a dirigere il profilo della vela  ogni volta che il vento incombe o cambia direzione... Chissà come finirà.La composizione che Vi propongoin questa settimana presenta una cadenza pacata e ondeggiante come leggera onda che s'infrange sulla rena, un' armonia delicata e garbata che trova soluzione in arpeggi, in un accordo crepuscolare (ma anche una inaspettata svolta di due modulazioni da re bemolle a mi maggiore) che bastano al compositore per architettare una seducente nuance profonda e onirica. Il giovane esecutore dotato di una tecnica eccellente, alterna passaggi brevi, ma serrati e appassionati a un fluido transito notistico in sestine di semicrome, mentre in medium compositivo si distende in un'ampia parentesi illustrata da un tono calmo e disteso. In definitiva lo svolgimento appare un piacevole rondò.