La riva dei pensieri

Porto sicuro


Esistono momenti in cui tutto appare negativo, in cui sembrano non esserci vie d'uscita e che il mondo intero abbia perso ogni faro di riferimento. E' allora che il navigante deve essere abile nel ridescrivere la rotta per sostare in una baia sicura, per rilassare mente e corpo. E' comprensibile aver timore di questi accadimenti ed un buon navigante prima di ogni altra cosa è un essere umano. Lui è conscio che la paura è fondamentale per ben veleggiare con le onde avverse. E' questa sensazione che lo avverte del pericolo. Chi non ha contezza delle sue fragilità, dei suoi fallimenti non sarà mai pronto per promuovere una nuova rotta nel mare dell'esistenza. Il faro che indica il porto sicuro è sempre di fronte alla coscienza, tutto consiste nel prendere l'onda giusta e lasciarsi cullare verso la riva sicura.  Il navigante conosce la sofferenza e piange, ma alimenta anche la risata quando la gioia lo circonda, alcune circostanze lo demoralizzano ma mai tende ad abbandonare la barca, anzi issa tutte le vele per continuare il suo andare. E' questo modo d'essere che lo ha fatto innamorare e ore tiene stretta l'anima e prosegue la navigazione perchè è l'unica maniera per non smarrire la rotta e interrompere il ViaggioLa proposta musicale di questa settimana è una interpretazione in re maggiore che dal primo movimento allegro presuppone un esemplare bilico nella conversazione dell' espletazione sonora, marcando con gentilezza il disinvolto pianismo a quattro mani. Questa pecularietà viene ancor più evidenziata nel rondò conclusivo, dove la situazione interpretativa declina una gradazione tonale di esuberante diporto, mentre l'andante centrale in sol maggiore, distinto in tre sezioni, mostra una mestica pentagrammatica morbida e allentata sullo studio armonico e significante. In definitiva,il gusto della partitura è leggiadro e innestato in un classicismo di pura fantasia creatrice.