La riva dei pensieri

Gentilezze in volo


L' intervento di questa ebdomada è dedicato alla coccinella, meraviglioso coleottero. Propongo  a voi lettrici e lettori la successione reiterata di interpretazioni linguistiche della parola.Per esempio nelle varie lingue dell' Est Europa, le slave in particolare, la coccinella è detta bubamara! Nel linguaggio dei nostri cugini d' oltralpe è definita: coccinelle. Molto affine alla nostra pronuncia per essere solazzevole. Marienkafer in teutonico o crucco, insomma come volete. La consueta lingua molto rigida, temibile ma altrettanto stupenda! Ladybug o ladybird nelle lingue anglofone che fanno finta di essere lingue diverse. Nel portoghese o lo spagnolo, lingue neo latine, invece, la creatività è maggiore e il risultato è decisamente delicato e armonioso: joaninha e mariquita! Contrastante assai con il tedesco. Se rinvenite la traduzione in altri idiomi di coccinella fatemelo sapere! Che poi la coccinella è un insetto come tutti gli altri, però è simpatica, piace e in fondo non c’è un vero perchè, anche se molti ritengono che il suo breve volo dalle dita di una mano porti fortuna. Personalmente ho una coccinella sulla sacca che mi segue sempre e "un’altra" invece che inseguo da anni e non riesco a prendere e non si vuole posare su mio cuore, però continuo a inseguirla. E mi piace ancora. e in fondo non so il perchè! A proposito di insetti: amarezza e umiliazione mi hanno sorpreso e circondato nel momento in cui l'ho allontanata in modo villano, purtroppo non potevo più porre rimedio.Ad annunciare la fine del periodo estivo era lei, un'eterea libellula. Negli anni trascorsi all'inizio dell'autunno veniva dolcemente verso di me per salutarmi prima di recarsi chissà dove, esibendosi in voli leggeri, danze imprevedibili, coreografie arabescate. Riposava sui calici candidi dei gigli accanto alle buddleje ricoperte da farfalle multicolori, lontano dalle piccole  e predatorie rane e attente alle lucertole in agguato tra il rampicante nel muretto. In questa occasione non presa in considerazione dal mio sguardo, probabilmente ero distratto verso altre visioni, si è rivelata frusciando accanto al mio orecchio. Inconsciamente, ahimè, l'ho scacciata maldestramente. Lei si è allontanata palesemente offesa, con un volo diritto, senza  la solita danza elaborata, proprio per rimarcare l'onta subita. Riuscirò mai a farmi perdonare quando tornerà la prossima primavera?La proposta musicale di questa settimana che di certo ben conoscete, è il terzo di quattro quadri che compongono la suite orchestrale di questa composizione.  Lo schema musicale appare lievissimo, quasi fiabesco, e diventa un richiamo non consueto, di realtà fonosimbolica e di grande abilità tecnica in genere eseguita individualmente come solista ma trascritta per vari strumenti. In questo caso la trasposizione notistica è elaborata per un' ottima violinista ben accompagnata dall' orchestra. Buon ascolto.                                                Appendice dolenteLa mia Cagliari è sotto l' acqua e sono a casa perchè il Liceo dove insegno è stato chiuso. Così in questa situazione mi è venuto in mente che chiunque nella sua adolescenza ha compiuto gli studi classici prima o poi si è domandato: ma queste conoscenze a cosa mi sono servite? Personalmente mi sono sentito rispondere che lo studio del latino e del greco corroba ed adatta le facoltà intellettive e che la conoscenza del tempo pregresso evita di commettere gli stessi errori dei nostri antenati.In particolare l'Iliade, il perenne copione delle immutabili passioni umane, che una volta letta quella sai praticamente già tutto di quel che è accaduto e di quel che accadrà. Punto. E ritornavo a studiare, poco convinto (forse ero più suggestionabile nei panni di un 007 e un giorno avrei brillantemente evitato un attentato nucleare e poi, soffiando il fumo  sulle mie due dita a mò di pistola, avrei accolto gli applausi mormorando: "Sapete com'è, a 16 anni imparai l'aoristo…"). Sono tutte fandonie, penso malinconico affacciandomi alla finestra e vedo la pioggia che affoga la città. Sere e sere a imparare i versi su Cassandra e le sue profezie inascoltate, poi è bastato che si presentasse come Greta e avesse l'accento svedese e non l'ho riconosciuta. Ci sarebbe ancora tempo per fermare il treno impazzito del clima, ma non ho abbastanza aoristi né ariosti per farcela. Leverò il disturbo galleggiando in un mare di rimpianti e di versioni di greco inzuppate.