La riva dei pensieri

Gratificazione


La tata mi ha abbadonato in questa fine di settimana e mi rendo conto che il mobile destinato alle provviste alimentari in sua assenza appare inutile visto che è anche vuoto. Poichè il sabato è il giorno libero dagli impegni scolastici mi reco al supermercato più vicino. Dopo alcuni giri fra i sentieri di bancali e pedane carichi in  grande quantità e scelta di cose materiali, di cibi, di leccornìe, il carrello è completamente ricolmo, certamente anche di cose inutili. Temo il rimprovero della tata quando martedì ritornerà! Pago e spingo il carrello verso la macchina, quando una ragazza, all' apparenza giovanissima, accanto all' uscita automatica mi ferma tirando il bordo inferiore del cardigan.“Mi offri qualcosa per la bimba che ha fame”. Mi apostrofa con una immagine di evidente sofferenza mostrandomi qualcosa che sembra un poppatoio macchiato di chissà cosa. Celato da un cencio consunto un batuffolo minuto, paonazzo dal freddo, urlava così forte, tra quelle braccia, che pareva avere incorporato nei piccoli polmoni un diffusore stereofonico. “Per cortesia qualcosa per questa creatura, muore di fame, senti come piange, tu sei ricco…” Stendendo con grazia la mano e alludendo al carrello strapieno. La mia è stata una reazione spontanea e immediata:  apro una confezione di latte prendendone una bottiglia e  l' appoggio tra la bimba e il maglione della mamma lacerato in più parti. E tiro dritto. La ragazza cessa la querula, mentre la piccola continua ad affliggersi. Tornato al portabagagli, dalla spesa questa volta estraggo fuori da una busta una piccola scodella di carta. Riprendo il pacchetto del latte, lo apro versando una parte nel contenitore ricilabile. Poso il tutto. Faccio pochi passi quando, con la coda dell’occhio, lo vedo scendere ostentando un atteggiamento indifferente ma elegante dal muretto da dove non mi aveva mai perso di vista. Al grosso felino falbo, dai lunghi baffi lucenti, bastano due soli balzi per essere sopra la scodella improvvisata. Mi volto senza fermarmi: “Certo che ti avevo notato, marpione. Cosa credi”? Riparto poco dopo. Con un po’ meno di tristezza nel cuore.Per il breve itinerario musicale di questa settimana  propongo una soluzione leziosa e orecchiabile ma con un andamento sontuosamente arricchito dalla bravura del solista. Il predominio del pianoforte rispetto agli interventi orchestrali mostra la dinamicità della scrittura notistica,  tramite accentuate variazioni di tonalità. La conclusione  appare elegante, intima e sentimentale, ornata da morbidi arabeschi. L' esecuzione permane in una atmosfera sognante  con fantasia amorosa, e si conclude  però, in quieta melodia quasi sottomessa che, lentamente, s'arresta. Buon ascolto